«Per noi i malati sono amici»

Offrono assistenza psicologica a chi è colpito da un tumore Offrono assistenza psicologica a chi è colpito da un tumore «Per noi i malati sono amici» L'esperienza dei volontari Anapaca «Ogni volta che parliamo del nostro volontariato, scorgiamo compassione nel nostro interlocutore. Ma chi collabora con l'Anapaca sa che si tratta di un atteggiamento sbagliato. Anche se non mancano momenti dolorosi e psicologicamente diffìcili». Lo scrive sul periodico interno una volontaria dell'Associazione nazionale di assistenza psicologica ai malati di cancro, che collabora con le fondazioni di assistenza domiciliare Faro a Torino e Samco a Chivasso ed ha sede in piazza della Repubblica 4 (tel. 436.03.52). Un giornale «diverso», dominato dal celebre logo offerto dallo Studio Testa su cui campeggia la parola «Cancro», per un'esperienza controcorrente. «Quando entriamo in una stanza del dayhospital dimentichiamo che andiamo a trovare dei malati e vediamo soltanto degli amici con cui parliamo di tutto un po'. Quante volte una risata ha fatto finire prima la bottiglietta della flebo, e quanta soddisfazione sentirsi dire che "questa volta il tempo è volato". Le persone cui teniamo compagnia ci regalano gioia e spesso allegria. Vogliamo confermarlo a chi teme che Anapaca significhi solo tristezza, dolore e pietismo». Non è così, conferma il presidente Giovanni Bersano che è medico oncologo al Cottolengo. E si spinge più in là. La continua crescita dei volontari disposti ad aiutare chi combatte con un tumore è un dato indiscutibile. Ma nel frattempo aumentano anche i malati di cancro, con il risultato di dilatare aspettative ed esigenze. Di qui la necessità di energie sempre rinnovate da coinvolgere nell'assistenza distribuita dall'Anapaca tra il day hospital del San Giovanni, l'o¬ spedale Valdese, le Molinette, il Martini e il Mauriziano, in attesa di un impegno ulteriore al Centro di Ricerca sui tumori di Candiolo. Senza contare il servizio dei 150 volontari impegnati nell'assistenza a domicilio. Dice il consigliere Guglielmo Gallone: «Con la consulenza specialistica di medici, psicologi e psichiatri pagati dall'associazione, puntiamo sull'obiettivo di assistere non soltanto gli ammalati, ma anche i loro familiari. In proposito abbiamo già avviato un primo esperimento, limitato ad alcune famiglie in cui la convivenza con un malato di tumore presenta specifici e particolari problemi». Nella primavera '98, il via del prossimo corso per volontari promosso dall'Anapaca con un triplo scopo. «Non ci interessa soltanto formare volontari attivi, ma vogliamo offrire un impegno di testimonianza e solidarietà, puntando inoltre a sensibilizzare l'opinione pubblica che tende ancora a fraintendere o rimuovere le malattie tumorali». ((Aiutare chi soffre a non soffrire di solitudine» presume una sensibilità serena ed una solida preparazione. A tale scopo, nell'ambito di Anapaca è stato creato un gruppo di referenti con il compito di sostenere e coordinare i volontari, puntellandoli nella gestione di un servizio domiciliare che, se dedicato a malati terminali, può risultare problematico sotto il profilo pratico ed emotivo. Ogni giovedì alle 18,30 l'incontro dei gruppi con i rispettivi referenti, sotto la coordinazione dello psichiatra Fabrizio Beux. Dice Gallone: «Tra le questioni più dibattute c'è l'ansia stimolata nei volontari da pazienti che sembrano indifferenti e suscita¬ no la sensazione di dare disturbo anziché sollievo. La si risolve imparando a rispettare e ad accettare il silenzio del malato. Una lezione indispensabile per trasformare qualsiasi atto di generosità e di "buon cuore"in quell'impegno vitale che da quindici anni lega all'Anapaca i nostri volontari più fedeli». Luisella Re Giovanni Bersano, presidente dell'Anapaca (a sinistra) e il consigliere Guglielmo Gallone

Persone citate: Giovanni Bersano, Guglielmo Gallone, Luisella Re Giovanni, Studio Testa

Luoghi citati: Candiolo, Chivasso, Torino