IL VOTO CHE HA SPACCATO LA SALA ROSSA«L'ordine del giorno passato con 4 pds e popolari contro»

Lordine del giorno passato con 4 pds e popolari contro ! L VOTO CHE HA SPACCATO LA SALA ROSSA Lordine del giorno passato con 4 pds e popolari contro Il Comune di Torino è in controtendenza. Il giorno dopo l'approvazione da parte della maggioranza di centro-sinistra di un ordine del giorno che pone come condizione per il rientro dei Savoia il riconoscimento della Costituzione e degli errori commessi, il Parlamento a larga maggioranza boccia la proposta di Rifondazione Comunista di sospendere l'esame della legge costituzionale per il rientro dei Savoia. Dunque la procedura avviata con le dichiarazioni del presidente del Consiglio Romano Prodi va avanti e il documento votato dal Comune di Torino (24 sì e 16 contrari, il sindaco Valentino Castellani non ha votato perché in visita negli Stati Uniti) diventa così un fatto simbolico che però ha scatenato non poche polemiche. Il centro-sinistra, infatti, si è diviso: i popolari hanno votato contro la proposta di Alleanza per Torino, verdi, Rifondazione e pds e così hanno fatto quattro esponenti della Quercia (Santina Vinciguerra, Andrea Giorgis, l'indipendente Marziano Marcano, compreso il segretario provinciale, Alberto Nigra). Un voto contrario che il capogruppo Porcellana ha motivato così: «La storia ha già giudicato e per questa Repubblica fa più paura la secessione». Nella maggioranza però le divisioni, almeno su questa questione, sembrano accantonate. Dal centro-destra non mancano le critiche. Così Michele Vietti, segretario regionale del Ccd: «Non capisco perché il Consiglio comunale di Torino si debba occupare dei Savoia mentre farebbe meglio ad affrontare questioni come quelle della legalità e dell'ipermercato di corso Umbria». Agostino Ghiglia, capogruppo di Alleanza Nazionale, che si è visto bocciare il suo ordine del giorno a favore del rientro, adesso attende la rivincita in Regione dove ne ha presentato uno analogo: «Questo ostracismo nei confronti dei Savoia è assurdo e antistorico». E l'ordine del giorno voluto dalla sinistra a Torino ha provocato la dura reazione del principe Vittorio Emanuele: «Penso che questa decisione non tenga conto dello spirito di riconciliazione che sta alla base del progetto di legge del governo per l'abrogazione della tredicesima disposizione transitoria della Costituzione».

Luoghi citati: Comune Di Torino, Stati Uniti, Torino