Tyson sospeso e senza dollari

Dopo l'atto di dolore in tv Dopo l'atto di dolore in tv Tyson sospeso e senio dollari LAS VEGAS. Sembrerà incredibile, ma anche nella testa di Tyson può scoccare una scintilla. E nel giorno del suo trentunesimo compleanno, ventiquattr'ore dopo aver strappato un pezzo d'orecchio a Holyfield, glien'è scoccata una che, se si tien conto delle caratteristiche psico-somatiche del personaggio, è lecito definire fuori-serie. La scintilla del pentimento. Riemergendo dalla nicchia in cui l'orrore degli americani, compreso quello del presidente Clinton, l'aveva cacciato, Mike ha posto la sua mole addolorata davanti alle telecamere e con la faccia di uno che prova pena perfino a mordere un fagiolo, ha chiesto scusa al mondo per l'atto antropofagico commesso sul ring di Las Vegas. Quindi, ritenendo che il mondo fosse una cosa troppo vaga, è sceso nei dettagb e ha implorato il perdono, nell'ordine, di Evander Holyfield, di Bill Clinton, di Patricia Gifford (che di mestiere fa il magistrato ed è una signora che potrebbe adoprarsi per rispedirlo in galera) e della Comissione sportiva del Nevada, E la Commissione come ha reagito? Ha reagito infliggendogli una sospensione preliminare e chiudendogli nel congelatore, sino a verdetto definitivo, la borsa di 30 milioni di dollari. Sia stata sua l'idea del pentimento o gliel'abbiano suggerita gli uomini del clan, una cosa è certa: Tyson è schiacciato alle corde dalla fifa. Se la ricorda bene la condanna a sei anni per stupro, se li sogna ancora i tre anni di prigione e il giudice dell'Indiana che gli disse: «Ti sbatto fuori in anticipo per buona condotta ma, attento, stai sempre sotto scopa». Il capo dell'ufficio di sorveglianza della Contea di Marion, un duro con l'allergia ai pentimenti degli ex reclusi, ha dichiarato che se Mike venisse mcriminato nel Nevada per i Sempre gli attaccma Hogli dà un«Non lo d più duri hi a Mike lyfield a mano: enuncio» morsi a Holyfield addio libertà vigiliata: «Lo marcheremo stretto, lo voglio vedere giorno e notte a braccetto con gli assistenti sociali». Poi c'è sempre in ballo la rogna della polizia di Las Vegas che sta esaminando i filmati del match e del parapiglia che ne è seguito e vuol far luce sul pugno che Tyson ha rifilato a un agente. Mike ha promesso che metterà il cervello a disposizione di uno psichiatra affinché glielo tenga sotto controllo: «Sarò buono, non avrò più scatti d'ira, lo giuro». Ma ai poliziotti di Las Vegas mica basta. E non basta neppure al senatore del Nevada, Mark James, che alle parole del depresso, disperato uomo che morde ha replicato ieri con questa non incoraggiante dichiarazione: «Tutto il mio impegno per fargli ripercorrere la strada della prigione». Se gradite essere informati anche sul parere del governatore di New York, città che dette i natali a King Kong, eccolo: «Mike è un disonore per lo sport intero, sarà fortunato se riuscirà a mettere ancora i piedi su un ring». Chiude la lista degli arrabbiati la società Set, pay per view: pur avendo incassato 90 milioni di dollari dai circa due milioni di spettatori che hanno goduto del grandguignolesco spettacolo, non vuol più saperne del contratto con l'azzanna avversari. Insomma, non serve a nulla pentirsi? A qualcosa serve. Il poliziotto colpito intenzionalmente o accidentalmente ha fatto sapere che non ha intenzione di sporgere denuncia e idem Holyfield. Il campione del mondo, per quanto abbia un orecchio menomato, riesce a sentire benissimo e in anticipo il fruscio dei dollari che gli gonfierebbero le tasche in caso di proseguimento bellico. Che se ne farebbe di un Tyson dietro le sbarre. Gianni Ranieri Sempre più duri gli attacchi a Mike ma Holyfield gli dà una mano: «Non lo denuncio» Il pentimento di Tyson, che chiede scusa a tutti dai microfoni della televisione

Persone citate: Bill Clinton, Clinton, Evander Holyfield, Gianni Ranieri, Holyfield, Mark James, Patricia Gifford

Luoghi citati: Indiana, Las, Las Vegas, Nevada, New York