Ora Montedison corre a tutto gas

Varata la mega-centrale di Taranto Varata la mega-centrale di Taranto Ora Montedison corre a tutto gas TARANTO. Dodici mesi per completare il sistema normativo che permetterà la liberalizzazione del mercato dell'elettricità e solo sei per la svolta nelle privatizzazioni: «L'Italia è capace di accumulare ritardi, ma anche di muoversi prima degli altri. Sono convinto che per telecomunicazioni, autostrade ed energia faremo dei passi che potranno essere visti dal mondo come cose abbastanza singolari. Sarà la rivincita su chi diceva che non avremmo privatizzato nulla». Nel giorno dell'inaugurazione di Cet3, la centrale termoelettrica costruita da Edison, Electricité de France e Gruppo Riva nello stabilimento Uva di Taranto (505 megawatt, mille miliardi di investimento, impianto a ciclo combinato più grande del mondo alimentato dai gas del processo siderurgico), il ministro dell'Industria Pierluigi Bersani ha garantito che il mercato dell'elettricità sarà liberalizzato e che il governo non ci metterà il naso: «Non tocca a noi dire quel che è bene e quel che è male». Prima dell'inaugurazione della centrale, Giulio Del Ninno, amministratore delegato della Edison, aveva espresso la preoccupazione che l'accordo tra Eni e Enel per l'energia possa costituire un gruppo monopolista in grado di controllare 5-8 mila su 15-16 mila megawatt del mercato libero italiano «non favorendo l'ingresso di nuovi operatori». Bersani ha replicato che il governo entro l'anno, in linea con la direttiva comunitaria, completerà l'architettura del sistema normativo. Bersani ha anche parlato di Olivetti («ci vuole una guida azionaria sicura e una partnership interna- Luigi Lucchini zionale significativa per assicurare un futuro al gruppo in difficoltà») e ha annunciato che presenterà oggi ai sindacati un piano per la creazione di 80 mila posti di lavoro al Sud e nelle zone svantaggiate. Ma torniamo alla centrale elettrica, alla cui inaugurazione erano presenti Emilio Riva, il suo antico rivale Luigi Lucchini, presidente della Montedison, e Alberto Falck, vicepresidente della Sondel. Nata nel centro siderurgico del Gruppo Riva in due anni di lavoro, la centrale sostituirà un impianto di vecchia concezione destinato alla chiusura e sarà alimentata dai gas di altoforno, cokeria e acciaieria. Fornirà energia alla rete nazionale (la produzione sarà di quattro miliardi di chilowattora, pari ai consumi domestici annuali di una provincia come quella di Milano) e restituirà vapore al ciclo siderurgico. Ridurrà le emissioni di anidride carbonica, di polveri di ossidi di zolfo e di azoto. Entrata in funzione alla fine del '96, la centrale, 160 dipendenti, fa capo alla Ise (Iniziative Sviluppo Energie), in cui figura con una quota del 25% il gruppo Riva e con il 75 la Finel, di cui la Edison (gruppo Montedison) detiene il 60 per cento mentre il 40 è nelle mani di Edf (Electricité de France), la società pubblica francese dell'energia elettrica. La Edison ha finora costruito otto centrali e ha elaborato il progetto Volta, che con la russa Gazprom prevede la costruzione di un metanodotto di 28 mila chilometri per portare il gas dalla Russia all'Italia attraverso i Paesi dell'Est europeo. Tonio Attilio Luigi Lucchini

Persone citate: Alberto Falck, Attilio Luigi Lucchini, Bersani, Emilio Riva, Giulio Del Ninno, Luigi Lucchini, Pierluigi Bersani

Luoghi citati: Italia, Milano, Russia, Taranto