In festa contro tutte le Piovre

Con «Libera» Con «Libera» Infesta contro tutte le Piovre Don Luigi Ciotti ROMA. Tre settimane di spettacoli, incontri e dibattiti, per ribadire il proprio no alle mafie, e anche per conoscersi, e insieme «costruire educazione alla legalità e alla democrazia». E' la Festa nazionale di Libera, «associazioni, nomi e numeri contro le mafie», che si inaugura domani a Vignola, in provincia di Modena, e si concluderà il 22 luglio. «Siamo 600 gruppi, da Aosta a Corleone, realtà piccole e grandi, locali e nazionali, che lavorano quotidianamente sul territorio dice don Luigi Ciotti, presidente di Libera -. E in questa festa i grandi protagonisti, oltre a politici, magistrati, esperti di mafie, saranno i ragazzi». Per l'inaugurazione sul palco ci saranno Rita Borsellino, vice presidente di Libera, e Ottaviano Del Turco, presidente della Commissione parlamentare antimafia. Nei giorni seguenti a Vignola arriveranno anche il ministro delle Finanze Visco, i sindaci di Catania, Torino, Palermo, il direttore dello Sco Pansa, il procuratore antimafia Vigna, assieme ai colleghi Gian Carlo Caselli (procuratore di Palermo), Boemi (Reggio Calabria), Spataro (Milano), il ministro Livia Turco, il presidente del Consiglio Romano Prodi, il presidente della Camera Luciano Violante. E tanti altri, sindacalisti, esponenti delle associazioni antiracket, professori universitari. Poi ci sono gli spettacoli: tanto liscio (a cominciare da Casadei), più i Nomadi, Nek, Baccini, Paola Turci, Barbara Cola, Gigi Proietti. «Dice Ciotti: «La festa è un momento di verifica e riflessione di questo cammino comune, occasione di confronto e approfondimento su tanti aspetti e problemi del nostro Paese: le mafie e la scuola innanzitutto, ma anche l'ambiente, il lavoro, i servizi. Noi siamo convinti che non basta la denuncia, ma occorre anche la proposta, il progetto». Uno degli obiettivi principali di Libera è l'applicazione della legge sulla confisca dei beni mafiosi. «E' una buona legge - dice Ciotti -, ma bisogna lavorare tutti affinché venga applicata bene. Dal '94 ad oggi sono stati sequestrati beni mafiosi per 9600 miliardi, ma solo 55 sono stati confiscati, e di questi solamente 34 sono stati destinati, cioè restituiti, alla società civile. Una cifra irrisoria, soprattutto se confrontata al bilancio annuale della mafia, che è di 70 mila miliardi». [bru. gio.] Don Luigi Ciotti