«Ricatti sessuali all'Ateneo
Il rettore: «Denuncia generica ma vera. Ho chiesto ai presidi di vigilare» Il rettore: «Denuncia generica ma vera. Ho chiesto ai presidi di vigilare» «Ricatti sessuali all'Ateneo Sei ragazze accusano i docenti di Bari BARI. «Per superare l'esame deve venire a letto con me». Il docente ci ha provato e la studentessa è scappata. Terrorizzata dal professore che le è saltato addosso. Doveva affrontare il suo primo esame. Tornata a casa piangendo, ha raccontato tutto alla mamma. E' stata lei a denunciare l'episodio. Ma non ai carabinieri, alla polizia o a un magistrato: a una associazione «per donne maltrattate», il centro di ascolto «Giraffa». Che, annunciando di essere a conoscenza di almeno sei casi di molestie sessuali nell'università, ha chiesto al rettore Aldo Cossu di indagare. Nella lettera si sottolinea che nel «Tempio della Cultura» sembra che «la molestia sia diventata un'attività sociale» poiché «ci sono professori che offrono esami in cambio di prestazioni sessuali: proposte che vanno a buon fine o che fanno scappare le ragazze». Il professor Cossu ha promesso di accogliere l'appello trasmettendolo ai presidi di facoltà e ai presidenti dei consigli di corso di laurea affinché «vigilino fermamente». Per quanto la denuncia sia generica, il rettore non difende a priori l'operato dei docenti, anzi, crede alla denuncia. «Sebbene sia generica, certamente corrisponde alla realtà, ma non so come intervenire». Non è la prima volta che l'Università di Bari si trova al centro di simili scandali. Nel recente passato, studentesse hanno raccontato di esami a porte chiuse e di mani allungate sotto il tavolo, di professori mi po' troppo esigenti e di richieste troppo private. Fu per queste pratiche che qualche anno fa un docente venne accusato e poi condannato. Il rettore lo ricorda, e sollecita le studentesse a essere meno reticenti: «Finché prevale il principio dell'omertà queste cose non potranno essere perseguite in modo repressivo», le invita a parlare. «Invito coloro che soffrono di queste scandalose e indecenti persecuzioni - dice - a rivolgersi direttamente a me, anche in modo discreto, affinché si possa procedere. Altrimenti non arrivere¬ mo mai a estirpare queste abitudini, che sono forme di pressione, di molestie abbastanza diffuse e delle quali anche l'università, benché sia il Tempio della Cultura, soffre». E ancora: «Devo venire a conoscenza di fatti che mi possono essere presentati anche in forma discreta, in modo da non coinvolgere direttamente la persona che ha sofferto». L'ultimo episodio denunciato sarebbe avvenuto a Lettere, come spiega Ida Mastromarino, rappresentante dell'associazione «Giraf¬ fa». «La ragazza si è presentata a sostenere il suo primo esame e il professore le ha detto che se voleva superarlo doveva andare a letto con lui. Poi le è saltato addosso e la ragazza è scappata». Del professore non si fa il nome. «Non ci sono le prove, ed è difficile trovarle. Così, spesso le ragazze non denunciano per non attirarsi il sarcasmo e l'ostilità di tutti». All'esame erano solo due: la studentessa e il professore. Tonio Aitino P®1" 'e molestie è polemica a Bari
Persone citate: Aldo Cossu, Cossu, Ida Mastromarino
Luoghi citati: Bari
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