Blitz anti Eta, libero l'ostaggio di Gian Antonio Orighi

Un funzionario carcerario: era prigioniero da un anno e mezzo SPAGNA Un funzionario carcerario: era prigioniero da un anno e mezzo Blitz girti Età, libero l'ostaggio Per la prima volta dopo 76 sequestri MADRID NOSTRO SERVIZIO Non tutte le ciambelle riescono col buco all'Età, l'organizzazione indipendentista basca che dal '70 ad oggi ha sequestrato 76 persone estorcendo 50 miliardi di lire. All'una e dieci di ieri notte annunciava al suo giornale «Egin» di aver rilasciato, dopo 232 giorni, il ricchissimo industriale di Bilbao Cosme Delclaux, per la cui liberazione i familiari hanno sborsato almeno 12 miliardi. Ma, cinque ore dopo, le teste di cuoio della Guardia Civil liberavano il funzionario carcerario Ortega Lara, nelle sue mani da 532 giorni, il sequestro più lungo della storia criminale «etarra» ed il più importante politicamente, arrestando, tre ore prima, nella zona, i quattro carcerieri. Cosme Delclaux, 34 anni, imprenditore informatico, rampollo di una delle famiglie più facoltose dei Paesi Baschi spagnoli, è stato rilasciato ad Elorrio, a 40 chilometri da Bilbao. La Ertzaintza, la polizia regionale, avvisata da «Egin», lo ha incontrato narcotizzato e legato, mani e piedi, a un albero. La sua famiglia aveva già pagato a Età due «rate» di 6 miliardi dopo aver ricevuto in aprile una lettera d'avvertimento: due pallottole e la data d'esecuzione. Altri 6 miliardi li dovrà pagare nei prossimi mesi, altrimenti rischia la pelle. Delclaux è in buona salute. José Antonio Ortega Lara, 39 anni, sposato e padre di Daniel, un bimbo di 4 anni, è stato liberato con un blitz di 500 membri dei corpi speciali della «Benemerita» in un capannone industriale di Mondragón (una delle culle dell'Età) a 15 chilometri da Elorrio. Un'operazione brillantissima che ha coronato otto mesi di indagini da certosini. Il suo stato di salute fa pena: ha perso 23 chili e soffre di distrofia muscolare dovuta all'immobilità cui era costretto nel «carcere del popolo»: 2,30 metri per 3,30, altezza massima 1,80. E' stato lo stesso ministro degli Interni Jaime Mayor Oreja a fornire ieri mattina alle 11,30, in una conferenza stampa radioteletrasmessa in tutto il Regno, i particolari del blitz. Nel novembre '96, a Pau (Paesi Baschi francesi), venne arrestato il dirigente «etarra» Aguirre Lete. Tra la documentazione in suo possesso venne trovata una ricevuta di 60 milioni intestata a «Boi». Dopo mese di ricerche, la Guardia Civil lo identificò: «Boi» erano le lettere iniziali del secondo cognome di uno dei quattro arrestati, Jesus Luis Uribe Txeberria Bolinaga, incensurato. Seguendolo, si è arrivati ad Ortega. Ma quando gli agenti irrompono, trovano la «galera» vuota. C'è un tornio che pesa 3 tonnellate. La cella di Ortega era sotto e ci sono volute tre ore per riuscire a spostarlo poiché si apriva con un complicatissimo marchingegno idraulico. Ortega ha riabbracciato la moglie e il figlio nella sua natale Burgos. Età lo aveva sequestrato per ottenere, in cambio, il raggruppamento dei suoi 452 militanti, incarcerati e dispersi in 52 galere spagnole, in Euskadi. La sua sconfitta politica sul «fronte carcerario» è bruciante. Ma i 12 miliardi incassati da Delclaux oheranno, si valuta, la sua macchina di morte per almeno 10 anni. Gian Antonio Orighi

Persone citate: Aguirre, Cosme Delclaux, Jaime Mayor Oreja, Jesus Luis Uribe, José Antonio Ortega Lara, Ortega, Ortega Lara

Luoghi citati: Bilbao, Elorrio, Madrid, Paesi Baschi, Pau, Spagna