Stato sociale, parte la maratona

«Ora l'Italia è più vicina Da oggi si tratta su cinque tavoli. Confartigianato, Cna e Casa: «Non siamo di serie B» Stufo sociale, parte la maratona Fossa: facciamo sul serio. Rifondazione frena ROMA. Dopo la falsa partenza del 18 giugno, oggi a Palazzo Chigi si comincia a entrare nel vivo della trattativa per riformare il Welfare, lo Stato assistenziale. L'appuntamento è duplice, come per dar prova di buona volontà e per sottolineare l'urgenza di trovare una soluzione. Al mattino si aprirà il primo tavolo «triangolare» su lavoro e formazione fra governo (rappresentato dai ministri del Tesoro, Ciampi, del Lavoro, Treu, dell'Istruzione, Berlinguer e dei Lavori pubblici, Costa), sindacati Cgil, Cisl e Uil e Confindustria. Al pomeriggio, a fronteggiare le parti sociali sul fisco sarà invece il ministro delle Finanze Visco. Non ci sarà, almeno in questa prima tornata, Prodi che era stato protagonista unico della riunione di due settimane addietro, contraddistinta dalla «fumata nera» dei sindacati confederali che avevano bocciato a muso duro la proposta governativa. Ora si riprende daccapo, dopo la «cena segreta» di Villa Madama che ha consentito di non spezzare il filo del dialogo. Così il governo ha «accontentato» i sindacati accettando la loro impostazione di metodo: una trattativa su tutti gli aspetti dello Stato sociale, a partire appunto da lavoro, formazione e fisco, per passare poi all'esame degli ammortizzatori sociali (riunione l'8 luglio), dell'assistenza, politica della casa e sanità, due giorni dopo, per ter- minare con il nodo più diffìcile della previdenza, rinviata in coda al 15 luglio. Insomma, una lunghissima maratona di massa, perché il governo riceverà parallelamente anche i sindacati autonomi e le categorie, che già mugugnano per l'esclusione dal tavolo dei «grandi». Il leader della Cisal, Cerioli, tuona: «Si parte male, le logiche dei tavoli separati sono il frutto di vecchi metodi consociativi, inaccettabili». E sullo stesso tasto battono anche Confartigianato, Cna e Casa, indispettiti per essere stati relegati al «tavolo di serie B» che minacciano di abbandonare perché non intendono «limitarsi ad approvare quello deciso da altri» e temono rincari contributivi a loro carico. Polemiche, schermaglie procedurali che non dovrebbero intaccare la sostanza dell'avvio delle trattative, destinate a concludersi, dopo una prima verifica politica prima delle ferie estive, sul filo di lana della presentazione della Finanziaria, a fine settembre. I sindacati affrontano il negoziato in un clima costruttivo, rasserenato dalla disponibilità del governo ad accogliere le richieste di ampliare a 360 gradi il quadro dei temi da trattare. L'ultimo taglio di Bankitalia ai tassi di interesse è di buon auspicio, anche per gli industriali. «E' un'occasione da non perdere, potrebbe ricapitare fra 20 anni - incita il presidente di Con- fidustria, Giorgio Fossa, che lancia però un altolà -. Non possiamo arrivare a fine settembre e sentirci dire che siccome non si sono trovate soluzioni, allora il governo è costretto ad aumentare la pressione fiscale. Sarebbe inaccettabile per le imprese e per ! i cittadini». Più fiducioso, il consigliere di Confindustria Guidalberto Guidi indica: «Sembra sia la volta buona, in cui si riesce a fare qualcosa». Dal fronte governativo il ministro dell'Industria Bersani ammette che la partenza è stata «un po' brusca» e ribadisce la linea di Palazzo Chigi e del Tesoro: «Bisogna trovare una soluzione che stia dentro le previsioni del Dpef», che indicavano risparmi complessivi per 10 mila miliardi, compresi anche i trasferimenti a Ferrovie, Poste e altro. «Chi ha idee le proponga» invita perciò il sottosegretario al Tesoro Giarda. E idee precise le ribadisce Rifondazione per bocca di Franco Giordano che sintetizza: «Il problema non è tagliare tanto o poco. E' non tagliare per niente». A questa intransigenza di partenza, il pds contrappone, proprio in questa vigilia, una proposta di revisione degli ammortizzatori sociali, con cassa integrazione a tempo, ma più sostanziosa, dopo aver tentato la via dei contratti di solidarietà, di cui si discuterà nei prossimi giorni. E per oggi il «numero due» della Cisl, Morese, preannuncia che si dovrà dare «organicità all'intervento del governo» sul lavoro, dopo l'approvazione del pacchetto-Treu. Le delegazioni di Cgil, Cisl e Uil si presenteranno al tavolo al gran completo, guidate da Cofferati, D'Antoni, Larizza, con i rispettivi «vice» Epifani, Morese e Musi e uno stuolo di esperti. Quella della Cgil, anzi, sarà una mega-delegazione che affollerà le sale di Palazzo Chigi con gruppi di lavoro formati da una decina di persone, compresi responsabili regionali e di categoria. [p. pat.) ***** * . * Il presidente del Consiglio Romano Prodi oggi non sarà presente alla partenza della maratona sullo Stato sociale

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