I DETENUTI CHE SCOTTANO

CHE SCOTTANO CHE SCOTTANO TONI NIORI // professore Il professore di filosofia padovano, 64 anni, è stato teorico e leader dell'Autonomia operaia negli Anni 70. Deve scontare oltre dodici anni di carcere per banda armata (la pena gli è stata comminata al termine di tredici processi). Prima della fuga in Francia, avvenuta nel 1983, ha già passato quattro anni in cella, in attesa di essere giudicato. Eletto deputato nelle liste del partito radicale, Negri ha poi deciso di espatriare mentre la Camera si accingeva a approvare quattro richieste di autorizzazione a procedere nei suoi confronti. In questi tre lustri, il professore ha insegnato alla Sorbona di Parigi. E', fra l'altro, autore di alcuni saggi su Spinosa. SOFRI L'ex di «Le» Adriano Sofri «nasce» politicamente alla Normale di Pisa, dove, nei primi Anni '60, durante un convegno, polemizza e tiene testa a Togliatti. Da allora la sua ascesa come leader extraparlamentare, fino alla fondazione di di Lotta continua e alla direzione dell'omonimo giornale, è incontrastata. Un «neo»: nell'estate 1970 accorre a Reggio Calabria, durante la rivolta dei «boia chi molla» convinto di poter trovare fertile terreno per la rivoluzione proletaria. Al congresso di Rimini nel 1976 sostiene la necessità dello scioglimento di Le. Da quel momento per anni si sottrae alla scena pubblica. Vive un anno a Sarajevo, sotto le bombe, come «organizzatore» di pace. In Cecenia ottiene la liberazione di un gruppo di ostaggi. OLI SPOSI / due ex Nar E' una lunga scia di sangue quella che i due terroristi neri dei Nar Valerio Fioravanti e Francesca Mambro si sono lasciati alle spalle prima di entrare in carcere. Lui è stato ritenuto colpevole, fra l'altro, degli omicidi del militante di Lotta continua Roberto Scialabba (1978), del geometra Antonio Leandri ucciso per errore al posto di un avvocato (1979), dell'agente di polizia Maurizio Arnesano (1980). All'inizio dell'80, Francesca di unisce a Valerio e insieme organizzano gli omicidi dell'agente Evangelista, del giudice Mario Amato, del neofascista siciliano Mangiameli. Condannati al carcere a vita, anche per la strage alla stazione di Bologna (2 agosto 1980; 85 morti, 200 feriti), alla quale si proclamano estranei. Sposatisi in carcere, vivono in celle separate. CONCUTELLI // «duro» A giugno ha compiuto 53 anni, diciannove dei quali li ha passati in cella. Il killer neofascista di Ordine nuovo - ha ucciso il giudice Occorsio e, nel cortile di una galera, anche due «camerati traditori» - ha girato quasi tutte le carceri italiane, compresi quelli speciali negli anni duri del terrorismo. L'ex terrorista nero ha espresso alcune volte dubbi sul suo passato: «Credevo di uccidere per la causa, forse sono stato usato da pezzi del sistema che combattevo». Secondo i magistrati che, nel '95, gli hanno negato il «permesso» previsto dalla legge-Gozzini, il «percorso di risocializzazione» di Concutelli è «apprezzabile», ma non ancora «sufficiente». In cella, scrive poesie, disegna e compila una originale «Guida Michehn» delle carceri italiane.

Luoghi citati: Bologna, Cecenia, Francia, Parigi, Reggio Calabria, Rimini, Sarajevo