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«li bisturi mi ho sfigurato il viso» Milano: dopo l'intervento plastico, la donna non è più riuscita ad aprire la bocca «li bisturi mi ho sfigurato il viso» Ex modella ai giudici: tutta colpa del chirurgo MILANO. Tra le lacrime, ha raccontato ai giudici la sua odissea dalla bellezza alla vergogna. Un lifting fatale, il cammino all'incontrano verso l'eterna giovinezza. Ora, sfigurata, L.P., ex modella di quarantasette anni, chiede giustizia. E ha portato in tribunale il chirurgo che l'avrebbe sfigurata. Tutto inizia nel. 1988. «Conosce il dottor Paolo Santanché, un chirurgo in prima fila nelle cronache mondane, sotto i suoi ferri sono già passati molti volti noti del mondo dello spettacolo», spiega l'avvocato Luigi Vanni. Santanché, secondo l'accusa, promette alla modella di eliminarle un piccolo difetto al mento, una scheggia ereditata da una caduta. E propone anche una liposuzione alle cosce. Il risultato del primo passaggio in sala operatoria: scabrosità acuta al mento, la pelle butterata e troppo sensibile ai raggi del sole. Per la liposuzione le cose non vanno meglio: in una coscia rimane un buco che provoca un effetto di asimmetria. Ma la modella e il chirurgo sono amici e il caso non scoppia. Fino a quando, nel 1993, Santanché non propone un intervento riparatore. Tutto si può risolvere con un lifting, avrebbe assicurato il medico, che chiede quindici milioni per l'operazicne che porta dalla speranza alla disperazione. Emiparesi, lesione del nervo facciale, sbarramento dell'occhio destro, l'impossibilità di chiudere la bocca, sono l'esito, secondo la difesa della signora, della nuova avventura in sala operatoria. Un volto sfigurato, L.P. non esce più di casa. Lo fa solo per andare a fare una visita all'ospedale Besta, dove le diagnosticano altri quattro anni di calvario prima che i nervi del volto tornino a posto. Scatta la denuncia, l'ex modella si costituisce parte civile. La prossima udienza il 20 ottobre. [r. m.]