E' finito in un burrone il mistero di Emanuele

E' finito in un burrone il mistero di Emanuele Roma, lo cercavano da un mese. Il giovane da giorni aveva progettato una breve fuga E' finito in un burrone il mistero di Emanuele // ragazzo scomparso vittima di un incidente con l'auto della madre ROMA. Nessun mistero dietro la scomparsa di Emanuele Proietti, il quindicenne di Bellegra del quale non si avevano più tracce da un mese, ma un tragico incidente. Il suo corpo, infatti, è stato ritrovato, ieri verso le 13,30, in fondo a un burrone alla periferia del paese, lungo la strada provinciale che collega Bellegra con Rocca Santo Stefano e San Vito Romano. Il cadavere è stato trovato accanto alla Fiat Uno della madre del ragazzo, Elisabetta, con cui il giovane si era allontanato la mattina del 4 giugno, senza più dare alcuna notizia di sé. Lo stesso giorno della sua scomparsa, la donna, che ha altri due figli di 12 e 7 anni, aveva presagito la fine del ragazzo. «Sono terrorizzata - aveva detto, singhiozzando, Elisabetta Paolucci -: queste sono strade di montagna ed Emanuele potrebbe essere finito in un burrone. Magari è ferito gravemente e ha bisogno di aiuto. Se per caso mio figlio è davvero precipitato con l'auto in un punto poco visibile, come possono fare a trovarlo?». Ieri la donna, disperata, ha ricordato quella sensazione: «Lo sentivo che mio figlio aveva bisogno di aiuto. Non posso però credere ancora che sia successo tutto a poca distanza da casa». Quella mattina alle 6, Emanuele si era alzato, in punta di piedi, aveva preso le chiavi dell'auto della mamma ed era partito per quella che, ora si è sempre più convinti, doveva essere una ragazzata: una fuga dalla vita di tutti i giorni che ha visto protagonisti negli ultimi mesi più di un adolescente. Sul letto sotto le coperte, Emanuele aveva lasciato due cuscini, per simulare la sagoma di un corpo. Era un mercoledì e scendeva una pioggerella insistente che aveva reso viscido l'asfalto, pericoloso per un ragazzo che stava facendo i suoi primi tentativi di guida. A trovare il corpo senza vita dell'adolescente sono stati alcuni agricoltori che abitano a un centinaio di metri di distanza dal luogo dell'incidente. La scena apparsa ai loro occhi è stata terribile. Il cadavere, infatti, era in avanzato stato di decomposizione. Emanuele indossava ancora i. jeans e la maglietta bianca e nera descritti dalla madre al momento della sua scomparsa: dalla strada al dirupo un balzo di duecento metri. Nel volo dalla strada provinciale il corpo era stato sbalzato fuori dall'abitacolo del¬ la Fiat Uno color grigio. L'auto, proprio come aveva temuto la mamma di Emanuele, era nascosta da una folta vegetazione di rovi e quercioli: impossibile scorgerla dall'alto. Le ricerche del ragazzo erano scattate subito nella zona del monte Livata, nei pressi di Subiaco, a una sessantina di chilometri da Roma. Il ragazzo era orfano di padre. Vigili del fuoco e carabinieri avevano concentrato le ricerche nella zona sopra Subiaco, dopo che un cantoniere ed un barista del luogo avevano detto di averlo visto m compagnia di altri due ragazzi nella piazza di Monte Livata, nella stessa mattinata del giorno della sua scomparsa. Ad accorgersi della scomparsa era stata, intorno alle 7, la madre, bidella elementare: andata in camera del figlio per svegliarlo, aveva trovato sotto le lenzuola due cuscini, messi evidentemente dallo stesso figlio per non far scoprire subito la fuga. Sul comodino c'erano i suoi soldi e i documenti. . Di corporatura più grande della sua età, tranquillo e molto responsabile, il ragazzo svolgeva in casa i compiti di capofamiglia soprattutto nei riguardi dei due fratelli minori, dopo la morte del padre, avvenuta nove mesi fa. La mamma: lo sentivo che aveva bisogno di aiuto. Non posso credere che fosse vicino a casa Emanuele Proietti il ragazzo scomparso un mese fa e trovato morto ieri

Persone citate: Elisabetta Paolucci

Luoghi citati: Bellegra, Rocca Santo Stefano, Roma, San Vito Romano, Subiaco