Il gran dubbio della legge elettorale

La sinistra: con questo sistema il Polo prevale al primo turno, ma al secondo noi lo superiamo La sinistra: con questo sistema il Polo prevale al primo turno, ma al secondo noi lo superiamo Il gran dubbio della legge elettorale Chi vince e chi perde con le nuove norme ROMA. In calce al documento sulla riforma elettorale vi sono le firme dei capigruppo di Polo, Ulivo e Rifondazione comunista, ma quelle trentatré righe dattiloscritte - messe agli atti della Bicamerale e non votate per espressa e irremovibile decisione del segretario del pds Massimo D'Alema - quali effetti produrranno? In parole povere: se diverranno legge cambieranno gli equilibri politici, potranno favorire una coalizione piuttosto che un'altra? Esercitarsi a fare previsioni in questo caso è un azzardo. Da una simulazione eseguita la scorsa settimana solo per quel che riguardava il Senato si evinceva che il Polo, grazie al doppio turno di coalizione, batte l'Ulivo, ma di soli cinque seggi. Un po' pochino per predire il futuro. Tanto più se si pensa che in realtà non si sa ancora secondo quale meccanismo verrà ottenuto il premio di maggioranza. Spiega infatti E urico Boselli, segretario del Si: «Su questo punto il documento resta ancora nel vago... Vedremo». Vi sono anche altre ragioni che inducono a consigliare una certa prudenza nel fare previsioni. La prima di tutte è quella sostenuta dal forzitalista Peppino Calderisi, uno che di leggi elettorali se ne intende: «La verità - spiega il deputato azzurro - è che chi si mette in testa di l'are simulazioni di voto in base a questa legge elettorale deve essere prontamente spedito in manicomio. Già, perche il nuovo sistema costituzionale prevede che il Presidente della Repubblica possa sciogliere le Camere nella fase in cui è ancora in luna di miele con l'elettorato. E quindi al 90 per cento l'esito prevedibile è che vinca lo schieramento a cui appartiene il Capo dello Stato. Infatti io avevo spiegato a Berlusconi che noi potevamo dare il nostro assenso persino al doppio turno nei collegi, dato che la situazione è questa». Calderisi fa anche un al¬ tro ragionamento: «Pensare di poter sapere prima se una determinata legge elettorale ti facilita o no - dice il deputato di Forza Italia - è pazzesco. Vi ricordate che Gianfranco Fini era contrario al referendum perché pensava che il nuovo sistema maggioritario uninominale emarginasse il suo partito? Eppure proprio grazie a quella legge Fini ha otte¬ nuto un grande risultato. E ancora: la democrazia cristiana, dopo il successo referendario, aveva modificato la legge elettorale nel modo che riteneva più vantaggioso per sé. Come è andata a finire? Che la de è praticamente scomparsa alle prime elezioni con il nuovo sistema». Al quadro dipinto da Calderisi un altro esponente di Forza Italia, Giorgio Rebuffa, aggiunge un particolare. Tutt'altro che trascurabile, visto che sembra tagliare la testa al toro dal momento che mette in dubbio il fatto che quel documento possa mai diventare legge. «Mi pare del tutto evidente - spiega il professore "azzurro" in un intervallo dei lavori della Bicamerale - che una legge elettorale a cui il pds si oppone non passera mai». Un ragionamento, questo, che trova conferma nelle parole del capogruppo del pds Fabio Mussi. Sebbene la Quercia abbia firmato il documento già battezzato «Mattarellum 2», l'esponente di Botteghe Oscure si mostra molto tiepido rispetto a quelle trentatré righe. Mussi osserva che la sinistra democratica porterà avanti il suo progetto di legge elettorale con il doppio turno di collegio, e sottolinea: «Noi prendiamo atto di essere rimasti soli su questa ipotesi e valuteremo la ricerca di altre soluzioni qualora si ritenga che l'attuale sistema vada cambiato». Sì, perché D'Alema, incurante dei ragionamenti di Peppino Caiderisi, di simulazioni sul doppio turno di coalizione ne aveva già commissionate un mese fa. E le aveva mostrate ai suoi compagni di partito, facendole seguire da questa breve ma efficace spiegazione: «Con un sistema di questo tipo - aveva affermato il segretario del pds - il Polo vince al primo turno, e noi forse al secondo, però non è detto. Quindi non mi sembra proprio il caso di appoggiare ipotesi di questo genere...». Maria Teresa Meli Calderisi: fare simulazioni in questo periodo è da pazzi 3-4 GIUGNO: Scelti i testi base. Con il voto decisivo della Lega passa il serri i presidenziali smo 18 GIUGNO: Cena D'Alema, Berlusconi, Fini: raggiunta l'intesa sulla forma di governo e sulla legge elettorale 5 MAGGIO: Il comitato forma di governo decide di non scegliere tra governo del premier e semipresidenzialismo rinnova il suo rifiuto a rientrare 23 GIUGNO: Si dimette il relatore sull'Europa il diniano Natale D'Amico 26 GIUGNO: L'accordo tiene e Polo e Ulivo decidono di rinviare a settembre lo scontro sulla giustizia

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