Reddito troppo fisso

Assemblea, chi può parlare Assemblea, chi può parlare Reddito troppo fisso ~J\\ UANDO il Codice Civile o il I ! regolamento di condomiI I nio non dice nulla devono I I soccorrere il buon senso e AtJla buona educazione. E' \. questo il caso degli interventi in assemblea: tutti i condomini o i loro delegati hanno diritto non solo a votare ma anche a prendere la parola, e se, come capita nella stragrande maggioranza dei casi, non sono precisati nel regolamento limiti di tempo, gli interventi potrebbero avere anche durata indeterminata. TOCCA AL PRESIDENTE Il metodo migliore per evitare di sottoporsi all'ascolto di estenuanti maratone oratorie è quello di nominare come presidente dell'assemblea un condomino di polso, che sappia, come è nelle sue prerogative, troncare un intervento quando questo ecceda i limiti della sopportazione dell'assemblea. Quello che invece il presidente non può fare è impedire a un avente diritto di prendere la parola su un argomento all'ordine del giorno. In questo caso il condomino tacitato potrebbe invalidare l'assemblea, impugnandone entro trenta giorni le delibere a norma di quanto inderogabilmente disposto dall'art. 1137 C.C. SOLO CON DELEGA Può capitare che, soprattutto per assemblee che abbiano all'ordine del giorno argomenti spinosi, un condomino si porti come suo assistente un amico che «sa» di leggi o un professionista. E' un comportamento assolutamente legittimo, se il regolamento di condominio non vieta espressamente la partecipazione di estranei in assemblea, però va precisato che l'estraneo potrà parlare solo se munito di delega. A quel punto - e qui rispondiamo al quesito della lettrice Anna Angrisani di Asti - il proprietario, spogliandosi del diritto di voto si spoglia anche del diritto di intervenire; ma è comunque necessaria la presenza di un presidente che si faccia rispettare. COMPROPRIETARI Ci sono poi casi molto frequenti in cui per una singola unità immobiliare ci sono più persone che intendono esprimere la loro. Caso tipico: marito e moglie che posseggono l'appartamento in comunione. Anche se uno solo è il diritto di voto, apparirebbe estremamente scortese impedire a entrambi i coniugi di contribuire alla discussione. Diverso è il caso in cui marito e moglie (o comunque i comproprietari di un immobile: ad esempio gli eredi) siano in lite tra di loro e abbiano pareri differenti su un argomento all'ordine del giorno. A SORTE Evidentemente l'assemblea non è il luogo adatto perché dirimano le loro questioni. Siccome non è possibile attribuire il voto prò quota (se un appartamento vale 50 millesimi, non si può far votare il marito per 25 e la moglie per gli altri 25), se i comproprietari non trovano l'accordo sulla persona cui delegare voto e possibilità di intervento, si tira a sorte. PADRONE E INQUILINO Profondamente diversa è la situazione, anch'essa molto frequente, in cui all'assemblea partecipino contemporaneamente il proprietario dell'immobile e il suo inquilino. Quest'ultimo ha diritto di voto solo sulle delibere che riguardino il riscaldamento e l'aria condizionata; la legge fondamentale degli affitti, la 392/78, gli dà facoltà di intervenire, senza diritto di voto, anche sulle delibere relative alla modifica dei servizi comuni. EONO un operaio metalmeccanico di 23 anni. Vorrei sapere come investire 20 milioni di Ctz in scadenza più altri 10 che ho sul conto corrente, tenendo conto che ho 15 milioni di Bot che scadono fra un mese e 40 milioni di Btp che scadono fra un anno. Lettera firmata - Borgoratto (AL) In pratica il lettore dispone di 45 milioni di liquidità da investire entro l'estate e di 40 milioni di Btp in scadenza l'anno venturo. Se non vive la «sindrome» dei tassi calanti sui titoli di Stato, cioè se non «soffre» a vedere ritoccati al ribasso i suoi impieghi, rinnovo dopo rinnovo, può continuare con il tasso fisso (Bot, Ctz o Btp) come ha fatto finora. Del resto le ultime nuove dal fronte di Maastricht sembrano rassicurare sulla data di avvio della moneta unica secondo il calendario previsto e con la partecipazione dell'Italia dalla prima ora. Un contesto che fa bene alla lira, contiene l'inflazione, persegue l'obiettivo della convergenza dei nostri tassi verso quelli della valuta guida, il marco. E, come premettevo, suggerisce un futuro di tassi nominali calanti (ma di tassi «reali» ancora competitivi). Ciò deve far preferire, più in dettaglio, i Btp scadenza 2000, e magari anche una presenza di Ctz scadenza '98. La stessa analisi dell'attuale momento economico in chiave euro, se applicata all'intero panorama degli investimenti finanziari, in realtà suggerirebbe anche un'attenzione verso la Borsa (soprattutto italiana ma anche spagnola, francese o tedesca). Ma questo orientamento presuppone una propensione al rischio che il lettore non manifesta e, quindi, non ha. Anche se la sua situazione socio-anagrafica (giovane con un lavoro) è quella che i manuali indicano come la più adatta a impieghi di lungo periodo. A CURA DI GLAUCO MAGGI Un vitalizio e poi Btp e Cct Ho 75 anni, sono vedova e ho una pensione di 1 milione al mese. Per fortuna mio marito mi ha lasciato 400 milioni investiti in Btp all'8,50%, che scadono ad agosto, e che mi consentono di percepire una rendita semestrale di 15 milioni circa. La mia banca non mi dà molto affidamento perché gli addetti mi sembrano un po' superficiali nei consigli. Lei cosa mi suggerisce per ottenere nei prossimi anni una rendita tranquilla? Lettera firmata San Remo Il suo problema è simile a quello di tante altre persone della sua età che sono preoccupate per il calo dei tassi dei titoli di Stato (che hanno tradizionalmente rappresentato la forma più sicura per ottenere un flusso di interessi periodici per arrotondare la pensione), e che oggi temono il fatto di incassare cedole ben più ridotte. Le alternative possono essere diverse. Se non ha figli, potrebbe stipulare una polizza di rendita vitalizia a premio unico (per un importo, ad esempio, di 200 milioni) che le garantisce per tutta la vita una rendita che può essere addirittura incassata ogni mese, consentendole così di far fronte alle sue necessità in modo migliore. La rendita, fra l'altro, viene annualmente indicizzata ma solo in aumento, mai in diminuzione, e questo consente di avere una notevole sicurezza per il futu- Chi desidera risposte in tema di risparmio e investimenti, banca, casa, fisco, pensioni e previdenza scriva a: Tuttosoldi via Marenco 32 10126 Torino ro. Potrebbe anche suddividere il restante importo tra Buoni del Tesoro trentennali (gli unici che oggi rendano un interesse netto elevato, pari al 6,75%, contro una media di mercato del 6-6,25%) e Certificati di Credito a cedola variabile, suddivisi tra varie scadenze di cedola (gennaio, febbraio, marzo, ecc.) per crearsi una rendita mensile indicizzata. Nel breve periodo potrebbe verificarsi una lieve riduzione delle cedole, data l'attuale tendenza dei tassi; ma su un periodo decennale la tendenza può invertirsi; e comunque è sempre bene differenziare, abbinando ad un Btp a tasso fìsso un titolo a tasso indicizzato. «Perché la gestione ha reso così poco?» Nell'ottobre '93 affidai in gestione monetaria, su consiglio del direttore di una banca, 100 milioni di lire, portati poi da me a 133 nel '94, a 248 nel '95 e a 320 nel '96 con un rendimento soddisfacente. Le dolenti note sono iniziate quando ho ricevuto l'estratto di gestione il del 31/3/97. Un capitale di 320 milioni di lire in tre mesi ha fruttato 620.000 lire (commissione 481.000 lire) mentre per il primo trimestre '95 133 milioni mi avevano fruttato 2.063.000 di lire (commissione 270.500 lire); nello stesso periodo del '96, 248 milioni mi avevano reso lire 5.362.000 (commissione 463.000 lire). Ho chiesto chiarimenti alla banca ma la risposta, secondo cui la débàcle sarebbe dovuta alla momentanea perdita di valore dei titoli trattati e all'ipotetica mia intenzione di venderli (non ho mai avuto quest'intenzione, tant'è che ho rinnovato tacitamente l'investimento), non mi ha soddisfatto. Vi chiedo: è possibile una caduta così rovinosa dei proventi, trattandosi di gestione monetaria «senza rischi»? Non ho il diritto di pretendere almeno il rendimento cedolare del 7,461% indicato nella nota inviatami dalla banca stessa e rapportato al 1° trimestre '97? La risposta che avete dato al signor Cozzani - Tuttosoldi del 28/4/97 - dove affermate: «... è quello che capita a chi porta a scadenza un Cct p un Btp: riceverà le sue 100 lire del rimborso e non gli importa nulla sapere che, prima di quella data, la quotazione è stata magari di 90 o di 110 lire», non sembra proprio il caso mio? Se avessi investito il capitale in Bot a 3 mesi non avrei ricavato almeno 5 milioni di lire? Sono valide e legali le argomentazioni della banca? G. D. - Torino Dai pochi numeri a disposizione mi pare di capire che la sua gestione sia leggermente più rischiosa di un investimento in Bot, ma che nel passato abbia reso di più. Un singolo trimestre di rendimenti più bassi non deve trarre in inganno (è giustificato dalla caduta nei prezzi dei Cct nel periodo) e verrà recuperato a giugno. Nel lungo periodo bisognerà però, probabilmente, abituarsi a rendimenti inferiori (il rendimento cedolare è solo teorico e non conta nulla), a meno di essere disposti a rischiare di più. Hanno collaborato: GIANLUIGI DE MARCHI LORENZO IORI La telefonata arriva qui al tuo numero, riparte e arriva dove vuoi tu.

Persone citate: Anna Angrisani, Cozzani, Lorenzo Iori

Luoghi citati: Asti, Italia, San Remo, Torino