Il termostato della Terra

Il termostato d Il termostato d Ecco perchè il nostro è il pianeta della vita un superorganismo capace di regolare il clima, e la stessa composizione dell'aria, necessari alla propria esistenza. Lovelock chiamò questo complesso unitario di Terra e vita col termine di Gaia, dal nome greco della dea della Terra. L'ipotesi di Gaia innescò subito polemiche tra gli scienziati e oggi gran parte degli ecologi l'accetta solo in parte perché sembra che essa possa spiegare solo il 20 per cento del ciclo dell'anidride carbonica e, quindi, della stabilità del clima terrestre. Si sono ipotizzati infatti altri importanti meccanismi, di tipo non biologico, capaci di garantire l'equilibrio climatico e atmosferico del nostro pianeta. Una teoria molto suggestiva risolve il paradosso evidenziato da Cari Sagan basandosi sulle particolarità del ciclo geochimico dei carbonati e dei silicati. Secondo questa teoria, l'anidride carbonica emessa dai vulcani viene prima o poi incorporata nell'acqua piovana che finisce su rocce contenenti silicati di calcio. Si formano così ioni carbonato e ioni calcio che ruscellano a valle finendo per accumularsi nei mari. Quando la loro concentrazione nell'acqua supera un certo valore critico, si deposita sul fondale una fanghiglia di carbonato di calcio. Questo, almeno, è quanto accadeva prima di un miliardo di anni fa, quando mancavano microrganismi marini dotati di guscetto calcareo. Oggi questi microrganismi non fanno che facilitare la deposizione del carbonato di calcio in fondo al mare. Comunque sia, questo materiale dei fondali oceanici si inabissa, dopo decine di milioni di anni, sotto la crosta terrestre con un lento processo chiamato subduzione (che significa, appunto, condurre sotto). Quindi, a decine di chilometri di profondità, nelle viscere della Terra, il carbonato di calcio incontra rocce silicee in condizioni di elevata pressione e temperatura. Si riformano così rocce di silicato di calcio unitamente a grandi quantità di anidride carbonica. Questo gas ritorna nell'atmosfera fuoriuscendo dalle dorsali oceaniche o dai vulcani. E così il ciclo si chiude. Ciò che più importa è che il ciclo dei carbonati-silicati è autoregolato. Si supponga infatti che il nostro pianeta subisca un aumento di temperatura (per esempio, per incremento della radiazione solare): gli oceani, più caldi, fornirebbero maggiori quantità di vapore all'atmosfera. Il conseguente aumento di piovosità convoglierebbe a terra, e nei mari, maggiori carichi di anidride carbonica. L'atmosfera, impoverita di questo gas, diverrebbe più fredda controbilanciando il riscaldamento del pianeta. Se però il raffreddamento risultasse eccessivo, avremmo una serie di fenomeni opposti: la diminuita evaporazione dei mari permetterebbe un aumento dell'anidride carbonica atmosferica, dato che questo gas continuerebbe a uscire dalle profondità della Terra. E questo, alla lunga, ristabilirebbe la temperatura normale del nostro pianeta. Tutto ciò, secondo Pollack, Kasting e altri scienziati della Nasa, potrebbe spiegare l'80 per cento dell'equilibrio climatico. Questo, dunque, sarebbe il meccanismo che ha garantito e che garantirà un clima favorevole alla vita. Almeno per un miliardo di anni ancora. Poi la Terra diventerà un pianeta senza acqua e con un'atmosfera infuocata come quella di Venere. Aldo Zullini Università di Milano

Persone citate: Aldo Zullini Università, Lovelock, Pollack, Sagan

Luoghi citati: Milano