Il Mig libico cadde il giorno di Ustica

Il Mig libico cadde il giorno di Ustica Il ritrovamento di una nota del Centro Sismi di Verona smentirebbe i vertici militari Il Mig libico cadde il giorno di Ustica «Era nascosto nella scia dell'aereo civile» ROMA. Un colpo di scena dietro l'altro. L'inchiesta sul disastro di Ustica continua a riservare sorprese. L'ultima, riguarda l'ormai famoso Mig libico i cui resti vennero ritrovati sulla Sila nell'estate del 1980. Le ultime rivelazioni confermerebbero che il caccia era direttamente coinvolto nella vicenda di Ustica. Ipotesi che è sempre stata smentita dei vertici militari italiani secondo i quali il Mig aveva violato il nostro spazio aereo il 18 luglio 1980, cioè tre settimane dopo il giorno del disastro. Secondo varie altre fonti, invece, il Mig era precipitato in Calabria il 27 giugno, cioè lo stesso giorno del disastro di Ustica. Da qui i dubbi su un coinvolgimento del caccia nell'abbattimento de) Dc9 dell'Itavia. Dubbi smentiti con fermezza, per 17 anni, dai nostri vertici militari che, in relazione allo schianto del Mig sulla Sila, hanno continuato a ribadire la data del 18 luglio. La versione ufficiale fornita dai vertici militari era stata messa in discussione in varie occasioni: il capostazione della Cia in Italia, ad esempio, aveva dichiarato al giudice che i suoi esperti osservarono i resti del Mig al¬ cuni giorni prima del 18 luglio e lo stesso capo del servizio segreto dell'aeronautica scrisse sulla propria agenda ai primi di luglio dell'80: «Gli americani vogliono vedere il Mig». Inoltre, nel gennaio scorso, l'ex maresciallo del Sismi Sergio Cinotti, in servizio come segretario operativo del centro Cs del Sismi di Verona dal 1975 al 1993, aveva dichiarato al giudice Rosario Priore, alla presenza del giudice Carlo Mastelloni, che il Mig libico caduto sulla Sila nel 1980 era stato abbattuto lo stesso giorno della caduta del Dc9 di Ustica. Secondo Cinotti, il Sismi ebbe l'informazione da un carabiniere che attivò una propria fonte, un ex ufficiale dell'aeronautica, istruttore dei piloti di Gheddafi in Libia. Questa «fonte» sosteneva che il Mig aveva sfruttato la copertura della rotta del Dc9 Itavia, collocandosi sotto la fusoliera dell'aereo civile, per violare lo spazio aereo italiano. Cinotti ne parlò col proprio dirigente Di Carlo e il centro Sismi redasse subito un ampio rapporto. Ma quel documento, chissà come, scomparve. Le perquisizioni ordinate nei giorni scorsi dal giudice Priore avrebbero adesso consentito di acquisire una nota inviata a Roma nel luglio dell'80, quando fu annunciato che un Mig era caduto sulla Sila. Secondo quella nota del Sismi, il Mig era caduto in realtà alla fine di giugno. Il ritrovamento di questo documento del Sismi, se confermato, smentirebbe in maniera ufficiale e clamorosa la versione fornita per 17 anni dai nostri vertici militari e potrebbe indurre il giudice a interrogare nuovamente una serie di alti ufficiali dell'aeronautica. Il coinvolgimento del Mig nella battaglia aerea che avvenne quel 27 giugno del 1980 sui cieli di Ustica è una delle tesi da sempre sostenuta dall'Associazione famigliari delle vittime. Fonti Nato avevano confermato, nei giorni scorsi, che quella notte intorno al Dc9 dell'Itavia, volavano numerosi apparecchi militari e che nelle vicinanze era in navigazione anche una portaerei. I dati radar messi a disposizione dalla Nato confermavano uno «scenario di guerra» da sempre smentito dai nostri vertici militari. Ora, dopo le «rivelazioni» del Sismi, sembrano essere davvero troppi i dati che smentiscono la versione fornita dai vertici militari italiani. tr. i.] I resti del Mig libico schiantatosi sulla Sila

Persone citate: Carlo Mastelloni, Di Carlo, Gheddafi, Priore, Rosario Priore