DINI «Garantiremo il rispetto dei diritti»

«Garantiremo il rispetto dei diritti» «Garantiremo il rispetto dei diritti» HONG KONG. Essere testimone di un momento «storico», dell'impegno della Repubblica Popolare Cinese a garantire il rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e dei principi del sistema economico di Hong Kong; e garantire agli imprenditori italiani che operano a Hong Kong «il forte sostegno dell'Italia» nella previsione che, con il ritorno alla Cina, l'ex colonia britannica diventerà «inevitabilmente» un motore dello sviluppo del Paese. Questi i significati della presenza del ministro italiano degli Esteri, Lamberto Dini, alle cerimonie di oggi e domani. A Hong Kong, Dini - che dal 2 al 4 luglio sarà poi in visita a Tokyo - avrà incontri con il capo del governo della nuova Regio¬ ne amministrativa speciale, l'uomo d'affari Tung Chee Hwa, e con esponenti di Italian Business Association, in rappresentanza delle oltre trecento società che operano a Hong Kong (secondo l'Ocse l'isoletta è l'ottava potenza commerciale del mondo) con filiali, uffici di rappresentana, joint-ventures e accordi di franchising o di distribuzione. Dini era stato a Hong Kong nell'ottobre scorso. Sulla base dei colloqui con il governatore Chris Patten aveva epresso la convinzione che, anche dopo il ritorno alla Cina, «Hong Kong continuerà a essere, come oggi, un grande centro finanziario internazionale, perché questo è nell'interesse cinese». [Ansa] del leader riformista e criticavano i dirigenti del partito, che due anni prima lo avevano costretto alle dimissioni. Da lì prese a svilupparsi la protesta studentesca che, in un crescendo rossiniano, con boicottaggio delle lezioni, dibattiti, proteste, sfilate, cortei e scioperi della fame portò i giovani a manifestare in Piazza Tienanmen. Seguì la prima «occupazione» della piazza da parte degli studenti e la decisione di rientare nei ranghi solo dopo l'intervento del Segretario generale del Pcc, Zhao Ziyang - era il 5 maggio {«Ei fa...» ricordo ancora i versi manzoniani che commentavano l'avvenimento, una sorta di premonizione, perché di lì a poco Zhao sarebbe stato giubilato senza tanti onori) - che invitava al dialogo: questa «apertura» fu interpretata da molti osservatori di Hong Kong come la prima incrinatura del sistema politico cinese. E dovette essere questa la medesima percezione di molti anche a Pechino, se giornalisti, intellettuali e perfino operai scesero per le strade in un numero sempre maggiore per esprimere solidarietà agli studenti, che avevano invaso nuovamente Tienanmen, frequentata in quei giorni d'euforia da almeno un milione di persone.

Persone citate: Chris Patten, Dini, Lamberto Dini, Tung, Zhao Ziyang