Quando Hong Kong scoprì la paura Come la colonia visse i giorni di Tienanmen
Quando Hong Kong scoprì la paura Quando Hong Kong scoprì la paura Come la colonia visse i giorni di Tienanmen Massimo Baistrocchi è stato Console Generale a Hong Kong all'epoca della repressione di Tienanmen a Pechino In quest'articolo rievoca come la colonia visse quei momenti drammatici QUANDO mi hanno chiesto di rievocare gli eventi e le atmosfere che aleggiavano ad Hong Kong alla vigilia ed all'indomani di Tienanmen, per averli vissuti in prima persona, sono stato assalito da molti dubbi e perplessità. Poi mi sono lasciato prendere dal gioco e dalla sfida ed ho cercato di forzare la memoria (un vero gniviera) per rimettere a fuoco quegli avvenimenti, neanche tanto lontani. Puntigliosamente e faticosamente, senza appunti ed un diario degli avvenimenti, da vaste aree grigie e da vuoti abissali tornavano aUa mente brandelli di ricordi, nomi, volti, considerazioni personali su personaggi ed eventi che per sei settimane avevano rischiato di far saltare Zhongnanhai, il quartiere imperiale, dove la nomenklatura cinese vive e lavora da quando esiste il Celeste Impero. Hong Kong a quel tempo era un osservatorio unico per gli eventi cinesi e verso di esso confluivano informazioni e notizie che nel cuore dell'Impero, Pechino, era disagevole non solo raccogliere ma anche valutare. Sicché ricordo che non fu difficile percepire le avvisaglie della crisi che si registravano nelle province, specie Canton e Shanghai - avviate con le riforme economiche di Deng Xiaoping, e legate a condizioni di benessere e di libertà che il resto del Paese ancora non conosceva che cercavano di allentare il giogo e la tutela dall'amministrazione centrale. Il detonatore fu però la morte dell'ex segretario generale del Pcc, Hu Yaobang, avvenuta il 15 aprile 1989. Gli studenti dell'Università di Pechino, da tempo in fermento, colsero l'occasione per affiggere tazebao (i giornali murali) in cui elogiavano la figura DINI
Persone citate: Deng Xiaoping, Massimo Baistrocchi
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