Il maltempo non allenta l'assedio di Marco MarelliAntonella Torra

HF^H^ Cresce il livello del lago, evacuate centinaia di famiglie. Turisti bloccati dalla neve in Francia ^ Cresce il livello del lago, evacuate centinaia di famiglie. Turisti bloccati dalla neve in Francia 11 maltempo non allenta l'assedio Allagamenti efrane a Como e Lecco, tre alpinisti dispersi MILANO. La tregua è durata il tempo di una notte. Poi ieri mattina il nubifragio è ripreso, violentissimo, ed è tornata anche la paura a Lecco e Como: il livello del lago continua a salire, strade interrotte e centri abitati minacciati da frane e smottamenti. Numerosi i paesi isolati e le famiglie costrette a lasciare le loro case, ospiti di parenti o di temporanei ricoveri organizzati da Prefetture e Protezione civile. In Piemonte sei alpinisti sono rimasti bloccati per ore nelle Valli di Lanzo, in Valgrande. Altri tre sono dispersi sul Monte Rosa, in provincia di Novara. Si è stabilizzata invece la situazione in Trentino Alto Adige e nel Veneto, dove ieri non ha piovuto. La zona più colpita resta la Valchiavenna: a causa delle numerose frane molte famiglie hanno abbandonato le case. COMO I LECCO. Il livello del lago continua a salire e con esso la paura nelle province di Como, Sondrio e Lecco, ormai da 72 ore flagellate dal maltempo. L'acqua alta a Como non dà tregua, piazza Cavour è completamente sommersa. Negozi, ristoranti, bar e banche allagate, strade chiuse, il Comune ha installato transenne e passerelle per i pedoni. E 0 disastro porta con sé uno strascico di polemiche. A sollevarle sono un po' tutti: cittadini che si ritrovano con la casa allagata, ma soprattutto i commercianti obbligati a chiudere le proprie attività. Si parla di danni per almeno un miliardo e solo per quanto riguarda i commercianti di piazza Cavour e il Lungolario Trento. E il livello del Lago di Como sembra destinato a crescere ancora, dopo che ieri, all'idrometro di Malgrate, era giunto a quota 216 centimetri, ovvero a 96 centimetri dal punto di rottura. E' tracimato in piazza Cavour, poi ha sommerso altre località del Comasco: Gravedona, Domaso, Gera Lario, Dongo, dove la situazione è molto difficile. A Lezzeno, dove sabato è morto un pensionato travolto dal torrente in piena mentre cercava di mettere in salvo l'auto, cinquanta persone hanno abbandonato le loro abitazioni minacciate da una grossa frana. Anche a Consiglio di Rumo, dodici famiglie, in tutto quaranta persone, in località Motta, sono state obbligate a lasciare le proprie case, sulle quali incombe un grosso masso pericolante. Numerose abitazioni evacuate a Gera Lario: a monte del paese, lungo U torrente San Vincenzo, si è formata una diga naturale, piena d'acqua, che si teme possa precipitare a valle. In Alto Lago ieri alle 13 è stata nuovamente chiusa al traffico la statale Regina, litoranea occidentale del Lago di Como. La strada è chiusa in due punti. A Domaso, a seguito di uno smottamento, e a Gera Lario, dove il ponte sul torrente San Vincenzo è lesionato. Inoltre, c'è, minacciosa, la diga naturale a monte. La statale Regina è ancora chiusa al traffico. L'alternativa è rappresentata dalla statale 36 dello Spluga che collega Lecco a Colico. Statale riaperta sabato sera, mentre sul versante lecchese resta chiusa la linea ferroviaria Lecco-Colico, sulla quale sono cadute cinque frane. E' stato istituito un servizio di bus. Chiusa anche la provinciale 72, litoranea orientale del Lago di Como. Nel Lecchese si conta un disperso, Giuseppe Rusconi, 57 anni, pensionato. La sua casa, in frazione Oro, a Hellano, è crollata l'altro ieri all'alba. A Varenna e Bellano le situazioni più difficili. In questi due Comuni sono state evacuate un centinaio di persone. Leggero miglioramento in Valtellina, che non è più isolata: è stata riaperta la statale 36 dello Spluga. Ma questo non significa la fine dei disagi. In Val Chiavenna, un intero paese, Era, 438 persone, sabato sera è stato evacuato: sull'abitato incombe una frana di diecimila metri cubi. Quattrocentoventi persone hanno trovato ospitalità presso parenti, mentre gli altri diciotto nei locali della scuola elementare. ALPINISTI DISPERSI. Nel Torinese, in Valgrande nelle Valli di Lanzo, sei alpinisti sono rimasti bloccati per ore mentre tentavano di rientrare dal bivacco Soardi. Il sentiero era stato cancellato dallo Stura in piena. Gli uomini del soccorso alpino li hanno tratti in salvo con una teleferica. Sono: Letizia Pappurello, 29 anni, Sergio Dutto, 28 anni, Isabella Burgio, 31 anni, il mai ito Roberto Mochino, 31 anni, tutti di Torino, Enrico Cardillo, 31 anni, di Genova, ma domiciliato a Torino, e Carlo Pesce, 34 anni, di Alessandria. Altri tre alpinisti sono dispersi sul Monte Rosa, nel Novarese. Fabio Scazzabarozzi, 46 anni, di Lecco, ha raggiunto ieri con gli sci ai piedi il rifugio Capanna Gnifetti sul Rosa. Testimoni hanno riferito che non è entrato, ma ha tolto le pelli di foca dagli sci e ha cominciato subito la discesa. Da allora nessuno l'ha più visto. Due alpinisti lombardi, Wal¬ ter Mezzalira, 35 anni, e Ivo Santacaterina, 37, hanno cominciato sabato un'ascensione dal colle del Lys verso punta Gnifetti. Anche di loro si è persa ogni traccia. Nella zona ieri notte è caduto oltre mezzo metro di neve. NEVE ALL'ESTERO. Fino a 15 centimetri di neve sono caduti nelle ultime ore sulla Sierra De Gredos, ad Ovest di Madrid. Alcune strade della Castiglia sono percorribili solo con catene. In Francia 50 turisti sono bloccati dalla neve nei rifugi degli Alti Pirenei. Marco Marelli Antonella Torra HF^H^ "^

Persone citate: Carlo Pesce, Enrico Cardillo, Fabio Scazzabarozzi, Giuseppe Rusconi, Isabella Burgio, Ivo Santacaterina, Letizia Pappurello, Motta, Sergio Dutto, Soardi