Tutto il voto minuto per minuto Nel bunker dell'Unità di crisi della Farnesina
Tulio il voto minuto per minuto Tulio il voto minuto per minuto Nel bunker dell'Unità di crisi della Farnesina ROMA. Al quinto piano della Farnesina, nelle sale dell'Unità di crisi guidata da Vincenzo Petrone, le luci si sono accese ieri mattina alle 6 quasi in coincidenza con l'apertura dei seggi albanesi. Poco dopo è iniziato l'arrivo dei componenti del comitato di direzione della forza multinazionale: lo staff della Farnesina, gli uomini della Difesa, i diplomatici accreditati. Circa trenta persone, incaricate di seguire nei dettagli da Roma l'andamento della giornata elettorale e la delicata operazione cui erano chiamati i militari di Alba e gli osservatori dell'Organizzazione per la Sicurezza e Cooperazione in Europa. Il comitato di direzione, presieduto dal direttore degli Affari Politici Amedeo De Franchis, affiancato da Gianni Castellaneta, ha preso subito familiarità con gli strumenti messi a disposizione dalla Difesa. E' stato infatti il generale Giuseppe Orofino - numero due dell'ammiraglio Guido Venturoni, comandante dell'operazione multinazionale - con tre accurati briefing durante l'intera giornata, a guidare i presenti nell'aggiornamento delle operazioni di voto e della sorveglianza del territorio da parte dei militari. In particolare, su uno schermo luminoso, era possibile seguire «in diretta» gli spostamenti sull'intero territorio albanese, diviso per regioni, dei 238 gruppi di osservatori. Ognuno di questi era infatti dotato di un segnalatore satellitare capace di trasmettere ogni tipo di messaggi. E' stata proprio questa cintura di sicurezza via satellite che ha consentito al comando dell'operazione Alba di non perdere mai d'occhio ogni angolo del Paese. In contatto costante con l'unità di crisi alla Farnesina, sono stati la sede del comando di Alba alla Cecchignola, il ministero della Difesa, dove si trovava il comandante Venturoni, la «cellula di coordinamento» della missione a Tirana e la centrale di Odhir, l'ente dell'Osce responsabile per lo svolgimento e la sorveglianza delle elezioni. E' toccato invece a De Franchis aggiornare il ministro Dini, in volo per Hong Kong. I diplomatici presenti, dei Paesi che oltre all'Italia hanno fornito soldati all'operazione Alba, hanno seguito attentamente i briefing del generale Orofino, vero protagonista della giornata albanese alla Farnesina. Calato il sole e chiuse le urne, Orofino ha dovuto però cedere il passo prima a Venturoni, col- legato in videoconferenza con i comandanti della forza multinazionale per il bilancio conclusivo, e poi al diplomatico danese Lars-Henrik Worsoe, presente a nome del Paese che ricopre la presidenza di turno dell'Osce. E' stato lui infatti che, in serata, ha tirato le somme: nessuna emergenza, nessuna violazione della tregua elettorale, chiusura puntuale dei seggi, affluenza alta, voto regolare a Tirana e nei grandi centri. [m. m.) L'ammiraglio Guido Venturoni capo di stato maggiore della Difesa
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