Dibattito sul rientro in Italia domani in Sala Rossa. E la destra dà battaglia «I Savoia? Devono pentirsi»
Dibattito sul rientro in Italia domani in Sala Rossa. E la destra dà battaglia Dibattito sul rientro in Italia domani in Sala Rossa. E la destra dà battaglia «I Savoia? Devono pentirsi» Lo hanno ribadito deputati dell'Ulivo e i rappresentanti della Resistenza «No» al rientro dei Savoia in Italia. Un rifiuto «con valore doppio», perché parte da Torino, residenza storica della Casa Reale in esilio dal 1946, dopo la vittoria della Repubblica nel referendum di quel 2 giugno. Ieri il «pollice verso» alla modifica della tredicesima disposizione transitoria e finale della Costituzione è stato ribadito da deputati dell'Ulivo, rappresentanti della Resistenza e numerosi consiglieri comunali. Gli stessi che hanno presentato un ordine del giorno proposto da Giovanni Nigro di Alleanza per Torino, firmato da Michele Paolino, Nicola Tranfaglia, Bianca Guidetti Serra, Mariangela Rosolen e Silvio Viale, che sarà discusso domani in Sala Rossa. Nel documento è scritto che i discendenti di Casa Savoia prima di aspirare a rientrare dovranno fare una completa autocritica storica e giurare fedeltà alla Repubblica. «Perché un'autentica riconciliazione nazionale con i discendenti di una Casata responsabile di gravissime scelte, presuppone un serio riesame critico del ruolo avuto dalla dinastia in questo se¬ colo, senza ambiguità, né opportunismi innanzitutto da parte di coloro che si proclamano legittimi eredi di quella tradizione». L'ordine del giorno elenca le pagine di storia sulle quali i Savoia dovrebbero «recitare il mea culpa»: dall'inerzia dopo il delitto Matteotti all'avallo dato alle leggi liberticide del 1926 a quelle razziali. Da destra, Agostino Ghiglia, capogruppo di An, ha già presentato un secondo documento (analogo a quello bocciato due anni fa) per sollecitare il Parlamento a correggere la «disposizione transitoria» e promette battaglia. Mentre dai risultati di un sondaggio, diffusi dal Centro Pannunzio, risulta che i torinesi non ritengono che i Savoia debbano ancora restare in esilio. «Fra la gente - commenta Ghiglia - prevale il buon senso. Cosa che manca a certi politici». Chiara Acciarini, deputato del pds, non è d'accordo. E, con Dario Ortolano (Re), Bianca Guidetti Serra (pds), Silvio Viale (verdi) e Giovanni Nigro (Alleanza per Torino) illustra, presenti uomini della Resistenza (fra gli altri Sacerdote di Giustizia e Libertà) ed esponenti dell'Associazione detenuti politici (l'avvocato Bruno Segre), la posizione che numerosi deputati dell'Ulivo terranno durante il dibattito a Montecitorio previsto entro metà luglio. «Non è un problema di persone - afferma Acciarini - ma del modo di porsi: se i Savoia riconoscono la Repubblica e fanno chiarezza sull'obbrobrio delle leggi razziali, oltre che sulle scelte sbagliate che aprirono la strada al fascismo, credo non ci siano ostacoli al ritorno». Analogo il ragionamento del verde Silvio Viale e del presidente del Consiglio comunale Mauro Marino, il quale, nella scorsa amministrazione, come capogruppo di Alleaza per Torino e «come repubblicano convinto», votò contro la mozione presentata da Agostino Ghiglia, favorevole alla modifica della Costituzione eliminando il divieto d'ingresso. Marino, che non ha partecipato alla conferenza stampa perché il suo attuale incarico lo vuole «super partes», assicura di «non aver cambiato idea» e che domani voterà contro il «rientro». Viale, tenendo conto dei dubbi diparte del pds (il segretario Alberto Nigra e l'on. Sergio Chiamparino tendono a superare «questa forma di ostracismo») e del ppi che non ha firmato il documento, si dice disponibile a «modificare e rendere meno duro il testo della mozione», mantenendone, però, la sostanza: passando, dunque, da un «no netto» ad un «ni», condizionato al futuro atteggiamento dei Savoia. «Che - precisa - potranno anche guidare i monarchici, ma come cittadini di questa Repubblica». Giuseppe Sangiorgio Chiara Acciarini, deputato del pds è contro il rientro dei Savoia «Prima riconoscano la Repubblica»
A causa delle condizioni e della qualità di conservazione delle pagine originali, il testo di questo articolo processato con OCR automatico può contenere degli errori.
© La Stampa - Tutti i diritti riservati
- Pugilato tra i giocatori in Napoli- Jnventns (2-1)
- Omar Sivori guida il Napoli alla vittoria sull'Inter: 2 a 1
- Il parroco della pornostar e la messa per il duce
- Lfestrema destra celebra Mussolini
- Incerto futuro della "Michelangelo,, e della "Raffaello,,
- CRONACA
- Il Napoli (grazie a un'autorete) batte a fatica la Spal per 1 a 0
- Il Cuneo 80 sfida il Pinerolo «I due punti sono d'obbligo»
- In Napoli - Samp (1 a 1) belle parate di Battara
- L'ing. Malliodo si uccise perchÚ truffato da un amico
- Altre scosse di terremoto in Riviera La folla fugge dallo stadio di Savona
- Le fucilazioni ordinate per rappresaglia antinazista
- Scendevano ad Alba da tutta la Langa per trovare la profumiera «squillo»
- All'esordiente alto due metri Ú piaciuto il gioco di Rivera
- Il Giro secondo Dezan
- Uccise per rapina l'amico e gettò il corpo in un tombino
- LA GUERRA e gli anglosassoni
- Niente lesioni sul cadavere del paziente
- Quattro anni alla profumiera di Alba che aveva organizzato una "casa squillo,,
- L'incredibile e drammatica vicenda
- Altre scosse di terremoto in Riviera La folla fugge dallo stadio di Savona
- « Non siamo tutelati dallo Stato »
- Strage della funivia, scontro fra Italia e Usa
- Pippo Baudo: torno al mio primo umore
- Le fucilazioni ordinate per rappresaglia antinazista
- Un sessantenne uccide l'amante: «Mi tradiva»
- Bettega con la 131 polemiche a Biella
- Scendevano ad Alba da tutta la Langa per trovare la profumiera «squillo»
- Vincenzo Timpano, 24 anni (la prima vittimale l'indecifrabile figura di Lo Presti
- La Figc sta già indagando sulle accuse di Auriemma
In collaborazione con Accessibilità | Note legali e privacy | Cookie policy