Sfida la burrasca per il figlio Lo lascia sulla barca in avaria e raggiunge a nuoto la capitaneria

Sfida la burrasca per il figlio Sfida la burrasca per il figlio Lo lascia sulla barca in avarìa e raggiunge a nuoto la capitanerìa LAMEZIA TERME. Un'ora e mezzo a nuotare contro un mare forza 5, a spingerlo la consapevolezza che se non avesse raggiunto la riva non sarebbe stata solo la sua fine ma anche quella del figlio, rimasto su una barchetta di pochi metri in avaria tra onde altissime. Roberto Amatruda, 46 anni, geometra, un metro e ottanta, non pratica sport se non quelle battute di pesca in mare che si concedeva col figlio Luigi, 23 anni, studente di giurisprudenza. Venerdì pomeriggio padre e figlio hanno messo la loro barchetta in acqua, a Gizzeria, e hanno diretto la prua al largo. Ma il mare, già increspato per un vento di terra che è andato sempre più aumentando di intensità, un'ora dopo era grosso. Quando Roberto ha capito che era meglio tornare indietro il fuoribordo ha cominciato a fare i capricci, spegnendosi improvvisamente. I due hanno deciso allora di tentare di tornare a forza di remi. Ma ogni sforzo per cercare di avvicinarsi alla costa è stato frustrato dalle onI de. «Così non ce la faremo mai», ha detto Roberto al figlio e s'è buttato in acqua, cominciando a nuotare. Un calvario protrattosi per un'ora e mezzo, con molte miglia di mare davanti, con le braccia sempre più pesanti e la costa che sembrava non avvicinarsi mai. Tante volte Roberto ha sentito le forze venirgli meno e qualcosa che lo tirava giù, in fondo al mare, ed altrettante volte il pensiero del figlio, su quel guscio schiaffeggiato dalle onde, gli ha dato nuovo vigore. «A dargli la forza di continuare - dice la moglie - è stato sapere che la vita di nostro figlio dipendeva solo da lui». Ma a poche decine di metri dalla costa di Falerna, Amatruda non ce l'ha fatta più. Buon per lui e buon per il figlio che, sulla spiaggia, c'erano due agenti di polizia che stavano pescando con le canne. Lo hanno visto e non ci hanno pensato più di tanto nel gettarsi in mare, raggiungerlo e portarlo a riva. Dove c'era un infermiere, pure lui pescatore dilettante, che gli ha prestato i primi soccorsi e che, tra le frasi smozzicate che Roberto, stremato e sotto choc, ha pronunziato, è riuscito a capire che cosa era accaduto. In pochi minuti Finanza e Guardia costiera hanno fatto uscire in mare una vedetta mentre da Lamezia un elicottero s'è levato per cercare di trovare la barca con a bordo Luigi. Solo dopo un'ora il piccolo natante è stato individuato, ma le operazioni di soccorso sono state a dir poco complesse, in un mare ormai in burrasca. Un mare tanto agitato che nelle fasi di abbordaggio della barca ha sfondato i vetri della motovedetta mentre alcuni dei marinai, nell'opera di soccorso, sono rimasti feriti. Solo dopo un'altra ora Roberto e Luigi si sono potuti riabbracciare, sulla spiaggia, tra le lacrime, [d. m.j Quattro drammi ieri nei mari italiani

Persone citate: Amatruda, Guardia, Roberto Amatruda

Luoghi citati: Falerna, Gizzeria, Lamezia Terme