Nuovo sgarbo al Papa dalle Chiese ortodosse di Marco Tosatti

Disertata la celebrazione di Pietro e Paolo Disertata la celebrazione di Pietro e Paolo Nuovo sgarbo al Papa dalle Chiese ortodosse // Vaticano coinvolto nelle dispute esplose tra Bartolomeo e Alessio II CITTA' DEL VATICANO. Il Papa resta coinvolto nelle baruffe ortodosse, e subisce uno sgarbo notevole: per la prima volta dopo più di 20 anni il Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli non manderà una sua delegazione ad assistere in Vaticano alla celebrazione dei Santi Pietro e Paolo. E', molto probabilmente, una storia di suscettibilità offese. Il Vaticano aveva trattato, a lungo, con il Patriarca di Mosca, Alessio II, per organizzare un incontro con il Papa, in Austria, nel mese di giugno. Sarebbe stato il primo nella storia, dopo lo scisma del 1054. Bartolomeo, Patriarca di Costantinopoli, non è stato invitato, e sembra - si è offeso moltissimo. Fra Mosca e Costantinopoli esiste da sempre una silenziosa, ma neanche tanto, rivalità. Il Patriarca moscovita guida la chiesa ortodossa più numerosa e potente. Ma il Patriarca Ecumenico gode di una posizione di «onore» nell'arcipelago delle cinese ortodosse, e cerca in ogni modo di non farlo dimenticare. Alessio II, e il Santo Sinodo hanno mandato all'aria, all'ultimo minuto, l'incontro con il Papa, in un sussulto di paura. E hanno cominciato a riproporre la vecchia tesi del «proselitismo» della chiesa cattolica, e di altre chiese, nei confronti dei loro fedeli, che considerano evidentemente terreno di caccia riservato. Una campagna a cui si sono uniti, al Convegno Ecumenico di Graz, anche esponenti di alcune chiese ortodosse «satelliti» di Mosca, come quella romena o quella ucraina. Conclusione. Bartolomeo, o perché registra l'atmosfera di rinnovata ostiMtà ortodossa verso Roma, o forse offeso perché il Patriarcato Ecumenico sarebbe stato escluso dall'eventule «vertice» Papa-Alessio, ha negato la delegazione. La notizia circolava da qualche giorno, ma è stata ieri Giovanni Paolo Giovanni Paolo II confermata dal portavoce vaticano, Joaquin Navarro: «Ci hanno fatto sapere - ha detto - che sono spiacenti che quest'anno non ci sarà la rappresentanza del Patriarcato Ecumenico». Navarro ha poi aggiunto che non sono stati comunicati i motivi della decisione del Patriarcato, e di non avere alcuna idea su ciò che ha spinto Bartolomeo I a questa scelta. Appena due anni fa, per il 29 giugno 1995, Bartolomeo era venuto di persona a Roma. In quell'occasione era stato ospite in Vaticano e Giovanni Paolo II l'aveva voluto accanto a sé sulla loggia di San Pietro per benedire la folla. Allora il Papa aveva espresso «gioia» per la presenza del patriarca, ed entrambi avevano parlato dei «vincoli di affetto che ci uniscono». E' una vera doccia fredda, questa, nei rapporti fra Roma e l'ortodossia; e anche se in Vaticano si fa buon viso a cattivo gioco, e si nega che l'assenza del Patriarcato incida sulla realtà dei rapporti ecumenici, questo mese di giugno è da considerare un mese sfortunato nei tentativi della Santa Sede di arrivare a relazioni normali con le chiese dell'Oriente. Anche a Graz, dove si sta stancamente concludendo l'assemblea ecumenica dei cristiani d'Europa, molti delegati di varie confessioni hanno espresso rammarico per il doppio «no» ortodosso a Giovanni Paolo II. «Io non conosco i motivi di tutti questi avvenimenti - ha detto il Presidente dei vescovi tedeschi Karl Lehmann -, ma sono sicuro che nessuno dei protagonisti vuole bloccare il dialogo. Non si deve pensare che ciò sia una tragedia per l'ecumenismo». Ma l'atteggiamento degli ortodossi non lascia molto campo all'ottimismo. Marco Tosatti

Persone citate: Giovanni Paolo Giovanni Paolo Ii, Giovanni Paolo Ii, Joaquin Navarro, Karl Lehmann, Navarro, Patriarca