«Quel giudice studi la storia» di Maria Corbi

«Quel giudice studi la storia» «Quel giudice studi la storia» «Eravamo in guerra: e in guerra si va armati» ii Organizzammo l'azione in centro per dire al mondo che Roma non era una città aperta .■■ Abbiamo avvertito i civili, io bloccai un gruppo di bimbi. Campagna contro i partigiani^ razioni». Dunque erano necessari atti dimostrativi <d:orti» come via Rasella? «Eravamo in guerra. E alla guerra si va armati e con l'intento di uccidere prima che l'altro ti uccida». Nelle carte giudiziarie si citano testimonianze da cui emergerebbe che lo scopo dell'attentato fu probabilmente quello di decimare i partigiani di «Bandiera rossa» che si opponevano ai Gap comunisti di Bentivegna. «E' assurdo. "Bandiera rossa" non ha mai fatto un'azione militare nell'abitato di Roma. Non ab¬ biamo mai avuto niente a che fare con loro. La consideravamo un'organizzazione alleata seppur di diversa estrazione ideologica, certo non un nemico. L'azione è stata organizzata in pieno centro di Roma per dire al mondo che Roma non era una città aperta, ma 6ra non solo attraversata giornalmente da truppe armate regolari dell'esercito nazista dirette al fronte di Anzio, ma anche vittima di mitragliamenti e bombardamenti». E i «civih» coivolti nell'esplosione? Adesso i familiari di due di loro si sono opposti all'archiviazione del caso. «Noi quei pochi civili che abbiamo potuto avvertire li abbiamo avvertiti dicendo che stavano arrivando i tedeschi e che era pericoloso stare in quella strada, ma naturalmente non è che abbiamo potuto affiggere i manifesti. Io bloccai un gruppo di bambini che giocando a palla seguiva la colonna di tedeschi e cantava. Presi la palla la buttai dall'altra parte della piazza. Si salvarono. Adesso c'è un signore che si ricorda dopo tutto questo tempo di suo fratello rimasto ucciso nell'esplosione? Evidentemente c'è qualcuno che vuole continuare ad aizzare come tutti gli anni l'opinione pubblica contro i partigiani. E questo "qualcuno" dovrebbe ricordare che se può profittare delle libertà democratiche lo deve al fatto che noi abbiamo sconfitto i suoi alleati, i nazisti». Di chi parla? «Il grave è che queste azioni non provengono dai fascisti "ufficiali", ma da alte personalità delle istituzioni dello Stato che vogliono delegittimare la Resistenza e metterla sullo stesso piano morale delle Brigate nere. Questa è la vergogna dell'Italia repubblicana». Maria Corbi

Persone citate: Bentivegna

Luoghi citati: Anzio, Italia, Roma