I partigiani «Falsificazione della Resistenza» di Pietro Ingrao
I partigiani I partigiani «Falsificazione della Resistenza» Pietro Ingrao ROMA. «Il governo italiano in passato ha dichiarato che si trattava di un legittimo atto di guerra. Questa ultima decisione rovescia quel pronunciamento. E' un aberrante tentativo di falsificazione di quella che è stata la Resistenza», commenta Arrigo Boldrini, presidente dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia. Anche un altro «grande vecchio», Pietro Ingrao, si associa all'indignazione: «E' una decisione mostruosa di chi non sa cosa sia stata l'occupazione nazista nel nostro Paese, le atrocità che ha compiuto. Quella odierna è una definizione che ignora quanto coraggio i compagni di via Rasella ebbero realmente a prendere le armi. Quanto alla richiesta del pm dell'ergastolo per Priebke, penso che sia giusta. Le sue colpe sono enormi e c'è un rispetto per i morti che non si può trascurare». Per il senatore a vita, Paolo Emilio Taviani, ex partigiano «bianco»: «L'attentato di via Rasella è stato un atto di guerra per nulla illegittimo. Forse sono state distribuite ai gappisti troppe medaglie. Ma questa ultima presa di posizione ini pare vergognosa». Al contrario il leader riformatore Marco Pannella osserva che la decisione del giudice per le indagini preliminari Pacioni «ha serie e valide motivazioni che possono essere contestate, non certo squalificate. Io ho sempre proposto una rilettura della storia della guerra e in particolare delle "guerre italiane" nel cui quadro si colloca l'episodio di via Rasella e questo mi valse da parte di alti dirigenti del pei una denuncia nel marzo del 1979 per vilipendio delle Forze Armate e della Resistenza, archiviata poi dalla magistratura». Ma Giampaolo Pansa non ci sta, e obietta: «E' stata un'azione di guerra partigiana che si è conclusa con una rappresaglia. E' assurdo che un magistrato la possa definire illegittima». Emilio Taviani Marco Pannella I
Persone citate: Arrigo Boldrini, Emilio Taviani, Giampaolo Pansa, Marco Pannella, Paolo Emilio, Pietro Ingrao, Priebke
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