Rutelli «Ma Roma non è neutrale»

Rutelli Rutelli Francesco Rutelli ROMA. Un applauso liberatorio per l'atteso processo numero 2 nell'aula di Rebibbia: il drappello dei famigliari delle vittime delle Fosse Ardeatine «benedice» la richiesta del pubblico ministero Antonino Intelisano. «Ergastolo» per Erich Priebke e «24 anni» per Karl Haas. Le 7 ore della lunghissima requisitoria si sono appena concluse. Ieri, la storia infinita di una delle stragi d'Italia ha scritto un altro capitolo, proprio mentre un altro giudice riapriva la ferita dell'attentato di Via Rasella. «Priebke ha partecipato all'ideazione, alla programmazione e all'esecuzione dell'eccidio: una strage efferata, eseguita con dolo, con cattiveria, con una pervicacia spinta all'estrema conseguenza». E dal generale si passa al particolare: Intelisano ha smontato una a una le tesi delle difesa, spiegando - in primo luogo - che il ruolo dell'ex ufficiale delle SS «è provato dallo stesso imputato nell'interrogatorio reso nel '46 nel campo di concentramento di Afragola: "Ero in via Tasso con funzioni di comando", affermava». Inoltre nei documenti allegati al memoriale di Priebke si accumula un'altra prova, secondo il pm: l'uomo che teneva i rapporti con le SS per il Vaticano, padre Pfeiffer, lo indica senza mezzi termini come il numero 2 L'ex capitano delle SS Erich Priebke a via Tasso. E - come se non bastasse - Herbert Kappler, nell'interrogatorio durante il processo subito nel '48, rivelò: «Subito dopo l'eccidio chiamai i miei più, stretti collaboratori, tra cui Priebke». Intelisano ha attaccato anche la seconda tesi presentata dalla difesa, e cioè che l'ordine sarebbe arrivato da Adolf Hitler in persona e che, perciò, non era possibile sottrarvisi: «Noi non abbiamo individuato esattamente da dove proveniva l'ordine. Quando si dice "dall'alto", non necessariamente si intende Hitler». Quindi il pm ha affrontato il nodo della lista della morte: 330 nomi, con i 5 morti in più, uccisi «per un errore sì - ha detto Intelisano -, ma nel rastrellamento: si sono accorti di loro prima dell'esecuzione e furono uccisi perché testimoni». L'elenco non fu nelle mani di Priebke per appena 2 ore - come sostiene l'ex capitano nazista -, ma - come raccontò invece Kappler - fu tenuto sempre da lui. E infine quella macabra «Priebke's list» «era numerata ha aggiunto il pm -: è stato provato dalla sentenza del '48 e

Luoghi citati: Afragola, Italia, Roma