Resa dei conti sul fisco di Kohl

Resa dei conti sul fisco di Kohl Sgravi per 30 miliardi di marchi, ma non c'è copertura. Il Cancelliere ammette: la cambieremo Resa dei conti sul fisco di Kohl Sì del Bundestag alla riforma, il Bundesrat dirà no BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Ha ragione probabilmente chi sostiene che la Germania assomiglia, ogni giorno di più, all'Italia: la riforma fiscale che il Cancelliere Kohl e il ministro delle Finanze Waigel definiscono «un risultato epocale» è stata approvata ieri al Bundestag, dopo mesi di polemiche e di scontri fra maggioranza e opposizione. Ma questa riforma non diventerà mai legge dello Stato, nella versione approvata ieri dalla maggioranza, e tutti ne sono consapevoli da tempo. La riforma prevede infatti uno sgravio, per singoli contribuenti e imprese, calcolato in oltre 30 mila miliardi di lire. Considerata tuttavia la condizione delle casse pubbliche - che lo stesso Waigel ha definito l'altro giorno «estremamente difficile» - sarebbe assai arduo finanziare questi mancati introiti. La riforma fiscale è diventata dunque un'occasione di confronto tattico, in previsione dello scontro strategico dell'anno elettorale: l'opposizione la boccerà al Bundesrat, la settimana prossima. E subito dopo cominceranno le trattative, nella commissione incaricata di appianare le dispute fra i due rami del Parlamento. La riforma che nascerà - forse già in autunno - «non sarà la stessa», come ha ammesso in un'intervista televisiva il Cancelliere Kohl. Ma consentirà probabilmente a tutti di vantare un successo, davanti agli elettori. Perché se i punti di dissenso sono molti (dalla revisione delle aliquote massime, portate dal 53 al 39%, al riequilibrio di quelle medio-basse) e offrono all'Spd l'occasione di denunciare «l'ingiustizia sociale» del governo, la controversia più profonda riguarda per l'appunto il finanziamento dell'enorme sgravio - che secondo il governo dovrebbe liberare energie e investimenti - e i mezzi con i quali realizzarlo. Ieri, al Bundestag, sembrava di assistere a una recita a soggetto nella quale tutti impersonavano con puntiglio il proprio ruolo: a Waigel che difendeva la perfetta compatibilità della riforma con la situazione finanziaria generale - sottolineando gli enormi benefici che in prospettiva deriverebbero allo sviluppo del Paese - il capogruppo socialdemocratico Scharping replicava che «approvarla significherebbe la bancarotta». Anche per questo la riforma fiscale è emblematica delle difficoltà del Cancelliere Kohl: il governo di centro-destra dispone di una risicata maggioranza al Bundestag, ma non può governare davvero senza il consenso dell'opposizione, dal momento che sui temi qualificanti è necessario il voto del Bundesrat - la Camera delle regioni dove l'Spd ha la maggioranza. Non è questa la sola difficoltà di Kohl, in uno scenario politico nel quale tutti i problemi sono condizionati dalle scelte volte a risanare il bilancio, in previsione dell'Unione monetaria. Pro- prio sull'Europa, ogni giorno diventa pivi aperta la «sfida bavarese»; ogni giorno il presidente regionale Edmund Stoiber o altri esponenti di punta della Csu - il partito di Theo Waigel - minacciano la crisi di governo nel caso il criterio del 3%, quello che definisce il rapporto fra deficit e prodotto intemo lordo, non fosse rispetta¬ to in modo rigoroso. «Senza decimali dopo la virgola», come insiste Stoiber attirandosi ironie e contestazioni aspre anche dalle file degli alleati di governo (il numero due del gruppo parlamentare Cdu, Heiner Geissler, parlava ieri di «feticismo numerico»). Dietro il puntiglio di Stoiber, molti intravvedono piuttosto una dop¬ pia sfida che movimenterà la vita politica tedesca nei prossimi mesi: la sfida a Kohl sull'Europa, alimentata dalle diffuse diffidenze bavaresi per l'Euro; e la sfida a Waigel per la guida della Csu, alimentata dallo scontro in atto nel partito. Dietro entrambe, un interrogativo: la sopravvivenza del governo. [e. n.] L'Spd più forte alla Camera Alta prepara le barricate mentre la de bavarese incalza per tagli e Euro Il ministro tedesco delle Finanze Theo Waigel con Helmut Kohl A centro pagina il leader dei Verdi Joschka Fischer

Luoghi citati: Bonn, Europa, Germania, Italia