Welfare armistizio a cena

Vertice segreto accorcia le distanze tra governo e sindacati sulla riforma Vertice segreto accorcia le distanze tra governo e sindacati sulla riforma Welfare, armistizio a cena 77 calendario: 5 incontri, pensioni in coda Cgil, Cisl, Uil: la riforma Dinifunziona ROMA. Forse sotto gli alti pini di VOla Pamphili - uno dei più bei luoghi della capitale -, forse in un altro luogo segreto, mercoledì sera si sono accorciate le distanze, sulla riforma del Welfare, tra governo e sindacati. Ne è uscito un calendario di cinque incontri divisi per argomento, di cui le pensioni sono l'ultimo come Cgil, Cisl e Uil volevano e saranno discusse il 15 luglio; restano diverse le idee su come proseguire dopo quella data. Nelle stesse ore andava in stampa un'intervista dove Romano Prodi conferma che «le misure strutturali si faranno». La schiarita rischia di restare senza effetto, dopo che ieri alla Camera maggioranza e opposizione, concordi, hanno semiaffondato il primo intervento sul sistema previdenziale. Il rinvio delle pensioni di anzianità per circa 33.000 insegnanti, che secondo 0 decreto-legge del 19 maggio avrebbe dovuto essere scaglionato fino al 2001, durerà solo fino al settembre '98. Scompaiono tremila miliardi di risparmio sulle spese, fa capolino lo spettro di aumenti di imposte nel '98 per permettere a persone di 50 anni o poco più di andare a riposo. A meno che non si ritorni all'impostazione del Tesoro di intervenire sui pensionamenti di anzianità di tutto il pubblico impiego. Parlando di miliardi, i dirigenti sindacali vantavano ieri di aver ottenuto una nuova impostazione del negoziato. Nell'improvvisa impennata decisionista di Romano Prodi, il 18 giugno, li aveva disturbati che si confermasse l'obiettivo di seimila miliardi di tagli alla spesa. Ora, nel calendario di incontri reso noto dal governo, si rende noto che l'incontro sulle pensioni «comincerà con la verifica della riforma del '95». Invocando insolitamente «i conti, le cifre prima di tutto», Cgil Cisl e Uil intendono sostenere che la riforma Dini del '95 ha realizzato i suoi obiettivi di risparmio; ed è in gran parte vero. Nonostante la riforma Dini la spesa pensionistica continua a crescere troppo, sostiene al contrario il governo, attraverso le analisi del Tesoro e della commissione Onofri: +5% abbondante l'anno nella media dei prossimi anni. Sono cifre anche queste. «Dobbiamo fare una riforma che duri per vent'anni, non per due», incita il presidente della Confindustria Giorgio Fossa. Nel calendario concordato tra governo e sindacati, hanno la precedenza i settori dove la spesa sociale potrà aumentare: il 2 luglio si discuterà di lavoro e formazione, l'8 di ammortizzatori sociali. In un separato incontro il 2 si parlerà di fisco; il 10 di assistenza, politiche per la casa e sanità. «Incontro positivo», riassume Sergio d'Antoni della Cisl, pur mantenendo il riserbo. A ricevere i tre leader confederali c'erano il presidente del Consiglio, il vice Walter Veltroni, Carlo Azeglio Ciampi, il sottosegretario Enrico Micheli. E dopo il 15 luglio, che cosa succederà? La tabella di marcia confidenziale del governo auspica un'intesa di massima prima delle ferie estive e a metà settembre l'accordo sui provvedimenti, in modo da poterli inserire nella legge finanziaria '98. I sindacalisti ribattono che, per quanto sta in loro, c'è tempo fino al 31 dicembre. Un passo avanti, a giudizio di D'Antoni, è che si discuta anche di fisco. Una delle associazioni dei commercianti, la Confesercenti, vede nero: una parte dei tagli alle spese potrebbero essere sostituiti con nuove tasse, per compiacere Cgil, Cisl e Uil. Sia il Tesoro sia le Finanze negano: non si possono contraddire il «Dpef» approvato dalle Camere e il «piano di convergenza» promosso dall'Unione europea. Favorevole a discutere di fisco è invece la Confcommercio, forse nella speranza di ottenere qualcosa in cambio del praticamente certo aumento dei contributi previdenziali a carico del lavoro autonomo. Su un altro fronte, il governo continua a dialogare anche con Rifondazione comunista, i cui voti serviranno per la legge finanziaria. Forse si erano spinti troppo avanti nel prefigurare un'ipotesi di accordo i «tre saggi» indicati dalla maggioranza, di cui uno vicino a Fausto Bertinotti seppure non iscritto al partito; ma una sconfessione vera e propria non c'è stata. L'intesa su una legge elettorale a loro gradita, avvenuta alla Bicamerale, non sembra aver influenzato molto l'atteggiamento dei neo-comunisti. Stefano Lepri IL CALEMDARI0 DEL WELFARE Questo il metodo di lavoro che darà vita al confronto governo-parti sociali sulla riforma dello Stato sociale: il confronto verrà suddiviso per aree tematiche ed affidato a cinque gruppi di lavoro, che inizieranno a riunirsi secondo il seguente calendario. Ciascun gruppo di lavoro produrrà un documento sullo stato del confronto, che sarà oggetto di una prima verifica politica entro la fine del mese di luglio. 2 LUGLIO: Lavoro, Formazione (Gruppo 1). 2 LUGLIO: Fisco (Gruppo 2). 8 LUGLIO: Ammortizzatori sociali (Gruppo 3). 10 LUGLIO: Assistenza, Politiche per la casa e Sa nità (Gruppo 4). 15 LUGLIO: Previdenza (Gruppo 5). Il governo sarà rappresentato all'interno di ciascun gruppo dai ministri competenti, come indicato: GRUPPO 1: Lavoro, Pubblica Istruzione, Lavori Pubblici, Tesoro. GRUPPO 2: Finanze. . GRUPPO 3: Lavoro, Tesoro. GRUPPO 4: Sanità, Solidarietà sociale, Lavori Pub blici. GRUPPO 5: Lavoro, Tesoro. I gruppi di lavoro saranno coordinati dalla presidenza del Consiglio.

Luoghi citati: Roma