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Affondato anche De Rita Boato ritira il suo emendamento sul «mandato a termine» Bankitaiia resta autonoma Via dalla Bicamerale la riforma dei vertici ROMA DALLA REDAZIONE Per ora non se ne farà nulla: il governatore della Banca d'Italia continuerà ad avere un mandato senza termine. Nella commissione Bicamerale ieri mattina il relatore del comitato «garanzie» Marco Boato ha infatti ritirato il preannunciato emendamento che prevedeva l'inserimento in Costituzione della Banca d'Italia con la fissazione del principio della sua autonomia e il recepimento della temporaneità dell'incarico di governatore. Una riforma delicata quella della Banca d'Italia, che avrebbe suscitato polemiche e che avrebbe reso incandescente gli ultimi giorni di Bicamerale e così ieri Massimo D'Alema ha chiesto a Boato di ritirare un emendamento che probabilmente sarebbe stato approvato. Anche perché la novità proposta da Boato avrebbe consentito all'Italia una maggiore coerenza al quadro degli accordi economici e monetari che il nostro Paese ha già sottoscritto a livello europeo e volti a costruire il sistema europeo di banche centrali, a sua volta uno dei cardini dell'Unione. La decisione uscita dalla Bicamerale è stata accolta con un mix di soddisfazione e di isolate critiche: apprezzamento, quanto meno per il rinvio, da parte del presidente di Confindustria Giorgio Fossa: «Credo che in questo momento, in cui si parla molto di tassi, forse non è il caso di mettere in agenda un problema che si può affrontare, ma non necessariamente domani: in questo momento c'è troppa carne al fuoco intorno a Bankitaiia». Ma sulla questione del mandato a tempo, Fossa è lapidario: «Oramai soltanto il re è rimasto senza un mandato a termine...». Dunque, Fossa è favorevole ad un mandato a termine, così come favorevole era il pds. Il ministro delle Finanze Visco sembra invece su una posizione leggermente diversa: «E' un errore tecnico» la proposta della Bicamerale. E aggiunge: «Il fatto che il mandato del Governatore non sia a tempo non ha impedito che i governatori cambiassero». Antonio Fazio Antonio Fazio