Assegni a vuoto e mini-furti Non si andrà più in galera

DEPENALIZZATI I REATI MINORI Assegni a vuoto e mini-furti Non si andrà più in galero DEPENALIZZATI I REATI MINORI U ROMA NA svolta radicale nell'ordinamento penale del nostro Paese». Così il presidente della commissione Giustizia della Camera, onorevole Giuliano Pisapia, ha commentato l'approvazione da parte della Camera della leggo sulla depenalizzazione dei reati minori. Di grande rilevanza il provvedimento secondo il quale il l'urto «semplice», senza cioè circostanze aggravanti (come scasso, fraudolenza o destrezza) è perseguibile solo a querela di parte, ossia dopo la denuncia della vittima (non si potrà più essere arrestati, ad esempio, se colti a sottrarre beni nei supermercati). Resta invece inalterato il sistema processuale per il l'urto di automobili e in casa, ipotesi che prevedono comunque delle aggravanti. Il provvedimento prevede anche l'introduzione di sanzioni penali diverse dalla detenzione, come lo svolgimento di attività non retribuite in favore della collettività, la libertà controllata, la detenzione domiciliare, che potranno essere applicate dal giudice fin dalla sentenza di primo grado. Le norme centrali del provvedimento riguardano la disciplina degli alimenti e delle bevande, il codice della navigazione, la circolazione stradale (rimane penale solo la guida senza patente), il territorio, il libertinaggio. Così, ad esempio, sarà considerato reato amministrativo viaggiare su bus e treni con biglietti falsi o riciclati; indossare in pubblico divise o abiti talari, usurpare titoli onorifici o nobiliari; violare «formalmente» le leggi finanziarie o tributarie. Anche l'emissione di assegni a vuoto diventa un illecito amministrativo e non più un reato penale. Chi firma assegni scoperti rischierà di pagare da uno a ventiquattro milioni di sanzione amministrativa. I nomi di coloro che hanno emesso assegni a vuoto saranno inseriti in un archivio informatico da istituire presso la Banca d'Italia. I responsabili della emissione di assegni scoperti non potranno firmare chèques per un periodo da due a cinque anni e nei casi gravi si vedranno vie- tato l'esercizio di attività professionali o imprenditoriali. Inoltre la banca che rilascia libretti di assegni a nominativi «segnalati» nell'archivio della Banca d'Italia sarà chiamata a rispondere del reato. Il provvedimento approvato dalla Camera prevede inoltre solo multe per chi strappa i manifesti, per i reati connessi alla mendicità, per chi fa cadere secchi di acqua o di vernice dal balcone, per chi apre circoli o sale da ballo senza licenza. E' stata invece abrogata la norma del codice penale che puniva chi in buona fede pagava con banconote false. Abrogata anche la nor¬ ma che vietava la consegna di chiavi a persona diversa dal proprietario e la vendita di grimaldelli a sconosciuti. Abrogato pure il reato di turpiloquio. E insieme quelli di oltraggio a pubblico ufficiale e a pubblico impiegato. Cancellate anche le norme che vietavano il duello e riguar¬ davano non solo chi lanciava il guanto di sfida ma anche i padrini e chi accettava di battersi al posto di un altro. «Se anche il Senato approverà il provvedimento - ha detto Pisapia - numerosi reati di minore allarme sociale verranno trasformati in violazioni amministrative, punite con una sanzione pecuniaria che da una parte è più adeguata rispetto a quella penale alla lieve entità del fatto, e dall'altra presenta il vantaggio di essere in concreto maggiormente efficace: infatti costituisce senz'altro un deterrente maggiore una sanzione pecuniaria amministrativa tempestivamente applicata rispetto a una pena che giunge a distanza di anni». Secondo il capogruppo della sinistra democratica, onorevole Fabio Mussi, «con il provvedimento varato, i processi penali, che sono ora circa tre milioni, verranno ridotti del 25-30 per cento; questo significa almeno 5-600 mila soggetti interessati, 2-3 milioni di persone, se si considerano anche le loro famiglie. E' una legge che risponde alla richiesta della magistratura di disingorgare l'enorme massa di procedimenti penali in corso». [r. i.] Mussi: ridotti del 30 per cento i processi penali che oggi sono circa tre milioni Anche l'oltraggio a pubblico ufficiale verrà punito con una semplice sanzione pecuniaria LA «BOZZA» BOATO VOTATA IN BICAMERALE 1. Giudici e pm sono soggetti solo alla legge. L'ingresso in magistratura continua ad awenirie attraverso un concorso pubblico. Poi, tre anni comuni di tirocinio in un consiglio giudicante, quindi l'assegnazione alla funzione di giudice o di pm. Per passare dall'una all'altra funzione bisogna superare un concorso interno. 2. Il Csm è diviso in due sezioni, una per i giudici ordinari, l'altra per i pm. Il Csm è composto per tre quinti da rappresentanti dei giudici e per due quinti da componenti scelti dal Parlamento. 3. Viene istituita una Corte di giustizia chiamata a giudicare sull'azione disciplinare contro i magistrati, composta in prevalenza da rappresentanti della magistratura. La Corte giudica i casi di magistrati sia ordinari sia amministrativi. 4.1 cittadini potranno ricorrere direttamente alla Corte Costituzionale 5. Vengono aboliti i tribunali militari in tempo di pace 6. L'azione penale resta obbligatoria. ministro della Giustizia Giovanni Maria Flick A sinistra Elena Paciotti presidente dell'Anni Qui accanto Pietro Folena

Persone citate: Elena Paciotti, Fabio Mussi, Giovanni Maria Flick, Giuliano Pisapia, Pietro Folena, Pisapia

Luoghi citati: Roma