Indulto Forse in libertà 225 ex terroristi

Indulto Indulto Forse in libertà 225 ex terroristi ROMA. La Commissione giustiza della Camera potrebbe dare il via libera all'indulto prima della pausa estiva dei lavori parlamentari. L'auspicio è del presidente della Commissione, Giuliano Pisapia, per il quale è maturo il tempo di un primo pronunciamento su di un argomento che comunque è strettamente legato agli sviluppi della Bicamerale. Il varo dell'indulto in Commissione costituirà soprattutto un segnale, «un segnale - ha spiegato il responsabile giustizia del pds, Pietro Folena - più culturale che legislativo». Infatti, gli ha fatto eco Pisapia, l'approvazione definitiva del provvedimento cammina in parallelo con la riforma costitu zionale: la Bicamerale ha detto sì alla proposta che prevede l'approvazione di provvedimenti di amnistia e indulto a maggioranza assoluta delle due Camere e non più come oggi con quorum qualificato dei due terzi. Per la cronaca, il testo all'esame della Commissione giustizia commuta l'ergastolo in 21 anni di reclusione, riduce della metà le altre pene detentive e di 5 anni quelle non superiori a 10, condona il reato di banda armata e di associazione sovversiva in assenza di reati specifici, riducendone le conseguenze della metà negli altri casi. Dai benefici verrebbero esclusi soltanto quanti commettendo il reato hanno ucciso. Da parte sua, il relatore del provvedimento Niki Vendola parla di una legge «che sancisce che la stagione dell'emergenza è finita». Così a fine anno potrebbero tornare in libertà i 225 detenuti accusati per reati di terrorismo, esclusi quelli condannati per strage, ha aggiunto il vicepresidente della Commissione antimafia: «Il provvedimento è in stato molto avanzato e ci accingiamo a votarlo con animo sereno perché la Bicamerale, forse presa da un attimo di disattenzione, ha approvato una proposta che fortunatamente abbassa il quorum necessario ai provvedimenti di indulto e amnistia». Il quorum richiesto, infatti, dovrebbe scendere dai due terzi attuali alla semplice maggioranza. Non solo. La misura - ha proseguito Vendola - potrebbe riguardare oltre ai 225 detenuti politici - tra i quali Sofri, Bompressi e Pietrostefani - anche Toni Negri e altri 228 fuoriusciti che attualmente si tro7 vano in Francia. Netta la presa di posizione dell'ex presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, per il quale «è necessario chiudere un doloroso periodo di una parte della nostra storia con un provvedimento di clemenza». Favorevole, tra gli altri, anche Ferdinando Imposimato, magistrato di Cassazione, per molto tempo impegnato nelle inchieste degli anni di piombo, [r. i.)

Luoghi citati: Francia, Roma