« Non dimenticheranno mai» «Ma possiamo aiutarli a superare lo choc» di Marco Neirotti
« « Non dimenticheranno mai» «Ma possiamo aiutarli a superare lo choc» ìéììè il giudice dei minori OUANDO si scoprono i colpevoli, i bambini sono "vendicati", ma si rischia di scordare che prima di tutto devono essere aiutati come vittime». Livia Pomodoro, presidente del Tribunale per i minorenni di Milano, guarda con apprensione e speranza al futuro dei ragazzini feriti dai pedofili. Possono farcela, e anche bene, possono superare l'immondizia che gli è caduta addosso purché altri adulti forniscano tutti gli strumenti psicologici, affettivi, sociali che servono a ricostruire il loro rapporto con il mondo adulto. Dottoressa Pomodoro, voi gestite vite di bambini che hanno subito molestie, abusi. Segnati per sempre? «Il recupero è possibile, ma è lento, richiede tempo e una partecipazione larga e variegata, dalla famiglia agli altri ambienti abituali del minore. Si può fare molto». Il minore, durante le indagini, affronta ciò che gli è accaduto. Ma come? «Con una serie di accorgimenti, come le audizioni protette, con psicologi e psicologhe che sono un tramite tra l'esigenza giudiziaria e l'emotività del minore. Il bambino non viene "ascoltato", bensì preso in carico. Poi si lavora a ricostruire la lacerazione terribile che gli è toccata. Si affidava al mondo degli adulti con fiducia e quella fiducia è stata schiacciata». Il tradimento degli adulti è il trauma peggiore? Più grave della violenza? «E' più profondo, più conficcato nei suoi sentimenti. Ed è ancora più mostruoso se il tradimento viene da chi aveva il ruolo di educatore». Senza accusare nessuno, è istintivo domandarsi: come possono le famiglie non accorgersi di nulla? «E' un discorso complesso. Ci sono genitori senza un dialogo costante, impossibilitati a cogliere segnali, a prestare attenzione. Tutto è più semplice quando c'è una fiducia nei genitori che porta a dire: sai che cosa mi è successo oggi?». Proprio quella fiducia frega i bambini di fronte ad altri adulti. «I bambini andrebbero educati a una fiducia vigile. Essere genitori è un ruolo delicato, non basta l'affettività». Quando la violenza viene scoperta, molti pensano: aiutiamolo a dimenticare. «Fare gli struzzi non serve. Il tempo non cancella. Molti bambini maltrattati o abusati sono diventati genitori maltrattanti. Occorre ricostruire il rapporto con il mondo adulto». Oppure si delega alla psicoterapia. «La psicoterapia da sola, imposta al bambino, non basta. Non si può prendere in carico il minore senza coinvolgere il contesto a lui più vicino, come la famiglia, la scuola. E' importante come sarà accettato. Non lo si deve criminalizzare, come un diverso, ma riportarlo a riconoscere una umanità non sporca». E tutto può placarsi? O rimane una cicatrice? «La cicatrice resta. Non si riporta tutto a com'era prima. L'importante è che quei fatti, anziché essere cancellati superficialmente pur restando impressi, siano elaborati e superati. E questo è fattibile». E' possibile sempre? «Magari fosse così. Ci sono risultati positivi, ma non minimizziamo quello che rimane. Noi ce ne accorgiamo quando diamo in adozione minori che hanno subito abusi. Il percorso è lento, difficile. C'è un danno, però c'è una via per il riscatto». E' indispensabile sempre questo percorso psicologico? «Abbiamo visto casi di molestie con un danno "moderato", dove insistere è inutile. Ma in linea di massima nei primi rapporti eterofamiliari, nei primi rapporti sessuali queste cose emergeranno e, allora, meglio lavorare tutti insieme, subito, a ricostruire, a riorganizzare il minore». Perché questa esplosione di pedofilia? «C'è sempre stata la pedofilia. Oggi, per fortuna, si scopre più facilmente. Il rischio è piuttosto che, superate le ondate emotive dei casi clamorosi come il Belgio o come questo in Campania, l'attenzione si stemperi. Non deve accadere. Così come non dobbiamo dimenticare altre violenze, quelle subliminali, quelle psicologiche che non appaiono perché non lasciano segni sul corpo». Vigilanza preventiva e aiuto alle vittime. Lei è ottimista? «Se non lo fossi non farei questo mestiere». Marco Neirotti «Il tempo non cancella Molti minori maltrattati diventano genitori che maltrattano i figli» «La famiglia deve aiutare il bambino a ricostruire un buon rapporto con il mondo degli adulti» Livia Pomodoro presidente del tribunale per i minorenni di Milano
Persone citate: Livia Pomodoro
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