Definì «un Rasputin» il capo dello Stato Bossi a giudizio per vilipendio

Definì «un Rasputin» il capo dello Stato Definì «un Rasputin» il capo dello Stato Bossi a giudizio per vilipendio MILANO. Umberto Bossi è rinviato a giudizio con l'accusa di vilipendio al Capo dello Stato. Lo ha deciso il gip di Milano, Clementina Forleo, per i contenuti di un'intervista al «Corriere della sera» dell'aprile '93 in cui il Senatur definì Scalfaro come «il Rasputin del Quirinale». Riferendosi poi all'eventuale designazione di Carlo Azeglio Ciampi come presidente del Consiglio, nella stessa intervista Bossi si era lasciato andare, nel suo consueto linguaggio colorito, «il popolo li prenderà a tomatos» (tradotto, «a pomodori»). La prima udienza del processo si terrà il 17 marzo '98 davanti alla prima sezione penale del Tribunale di Milano. Ma Bossi non sembra scomporsi più di tanto per questo ennesimo rinvio a giudizio e alla vigilia di una estate che per lui e la Lega sarà piena di impegni, annuncia che «quando la Padania sarà libera» farà «come Cincinnato». Con molta modestia parla del suo futuro in cui non immagina per sé nessun ruolo politico nella Padania indipendente perché, spiega, «io ho sempre fatto politica come ideale, non certo per il potere. Il mio tempo terminerà il giorno in cui ia Lega avrà compiuto la sua parabola storica». E per far arrivare in fretta quel giorno storico, la Lega e il suo leader hanno programmato numerosi appuntamenti politici. Questa sera i vertici federali della Lega faranno tappa nel Veneto, a Valdobbiadene, dove Umberto Bossi e il presidente federale Stefano Stefani terranno un comizio. Domenica, la manifestazione-clou della Lega, a Pontida che sarà, assicura Bossi, «una sorta di invocazione al dio della libertà». Per arrivarci, ci sarà anche il «treno della libertà»: partirà da Cuneo e farà 8 fermate (tra cui Torino Lingotto e Torino Porta Susa). Un Bossi ottimista parla di una Pontida «ad un passo dalla liberazione». Poi annuncia una raffica di altre iniziative: «Verranno la raccolta di firme per il referendum abrogativo degli ultimi residui statalisti e fascisti dal codice penale; le feste di luglio e agosto; i gazebo in piazza a settembre per stracciare le tessere dei sindacati; il 14 settembre a Venezia, quando io vuoterò davanti alla gente la borsa e vedremo che cosa contiene, quali accordi ci saranno dentro... E infine dopo il 15 ottobre le elezioni del Parlamento padano». Che la Lega punti alla secessione non è certo una novità. Ma ora vuole anche legalizzarla e il «Carroccio» ha scelto la strada più breve, quella referendaria. Pro¬ prio ieri un gruppo di parlamentari «lumbard» ha depositato alla Corte di Cassazione la richiesta di referendum per abrogare il secondo comma dell'articolo 241 del codice penale, quello che sanziona gli atti che attentano all'unità dello Stato. [st. e] Umberto Bossi

Persone citate: Bossi, Carlo Azeglio Ciampi, Clementina Forleo, Scalfaro, Stefano Stefani, Umberto Bossi

Luoghi citati: Milano, Pontida, Torino, Valdobbiadene, Veneto, Venezia