Fermeremo la tratta delle bianche in Europa»

« « Fermeremo la fratta delle bianche in Europa» Piano dei Clinton e della Albright contro i mercanti di donne delVEst WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Un piano euro-americano contro la tratta delle donne. Madeleine Albright ha mandato a Bruxelles un suo inviato «nella speranza - dicono al Dipartimento di Stato - di mettere a punto oggi con i membri dell'Ue una strategia per combattere il traffico di prostitute in Europa». l dl i pL'aspetto centrale del piano è una campagna d'informazione ad ampio raggio sia nei Paesi d'origine, dove le giovani donne e ragazze vengono adescate da organizzazioni criminali, che nei Paesi d'arrivo, dove spesso vivono in stato di vera schiavitù. L'Iniziativa contro il traffico delle donne - così si chiama il documento - riflette la volontà della Albright di affrontare con maggiore aggressività i problemi internazionali lega- Nei Paesi d'origine campagna d'informazione sulle più dimise tattiche di adescamento «Denunciate chi vi sfrutta» ti alla condizione della donna. Ma riflette anche la sua preoccupazione crescente per le piaghe sociali che stanno minando le neonate democrazie nell'Est europeo. Si calcola che circa 600 mila prostitute siano attive in Europa sotto il controllo di organizzazioni mafiose, per un giro d'affari di 70 miliardi di dollari. E buona parte di queste prostitute sono vittime di traffici clandestini. La tratta delle donne da Est a Ovest è ormai al terzo posto tra le attività della criminalità organizzata (dopo stupefacenti e edilizia). «Gli europei stanno lavorando da tempo ad una simile iniziativa - riconoscono al Dipartimento di Stato - e l'attuale presidenza di turno olandese ha dato un notevole impulso Una prostituta di colore. Anche il nuovo Segretario di Stato in prima linea contro il fenomeno alla ricerca di soluzioni». Tra l'altro proprio all'Aia, in occasione delle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario del Piano Marshall, il mese scorso, la regina Beatrice parlò a lungo con i Clinton per sensibilizzarli al problema. Poche ore dopo quel colloquio il Presidente sorprese i suoi stessi collaboratori dicendo ai giornalisti: «Questa piaga della tratta delle donne è una forma di moderna schiavitù e dobbiamo fare qualcosa». A Washington si dice che dietro al nuovo impegno di Clinton su questo fronte ci sia soprattutto la mano di Hillary, che nei mesi scorsi ha stabilito una forte collaborazione con la Albright. La bozza dell'Iniziativa che verrà presentata oggi a Bru¬ xelles punta a varare una campagna d'informazione in quei Paesi d'origine (Russia, Polonia, Ucraina, Cechia, Slovacchia, Romania, Albania) dove le organizzazioni mafiose sono particolarmente attive. Obiettivo: «Informare le potenziali vittime contro le tattiche d'adescamento più comuni, dai cataloghi matrimoniali alle agenzie per ragazze alla pari, Hillary Clinton con la figlia Chelsea in un centro per bambini abbandonati: dietro l'iniziativa contro la «tratta delle bianche» in Europa c'è la sua mano dalle offerte di lavoro per modelle alle agenzie clandestine per l'espatrio». Nei Paesi di arrivo, invece, 10 sforzo di propaganda punterà soprattutto ad incoraggiare le donne ridotte in schiavitù a denunciare i loro aguzzini. Ma su questo punto il documento si limita ad alcune linee guida, perché va a toccare aspetti delicati delle politiche d'immigrazione in Europa. «Queste donne sono spesso clandestine - spiega Maria Grazia Gianmarinarono, dell'ufficio legislativo del ministero delle Pari opportunità -. Incoraggiandole a venire allo scoperto rischiamo di metterle in ulteriore difficoltà con la legge. Ogni Paese deve trovare 11 modo di aiutarle senza indebolire le proprie leggi sull'immigrazione». Andrea di Rotolarsi ROMA. Antonio Di Pietro prende carta e penna per difendere le forze armate sul caso-Somalia mentre fra Rifondazione e Andreatta è scontro aperto. L'ex pm, rispondendo ad una lettera sul settimanale «Oggi», è sceso in campo schierandosi contro i «criminali che fanno di tutta l'erba un fascio per inveire contro le forze armate». Tonino, che finora non era mai intervenuto sullo scandalo delle torture, chiama in causa chi è «capace di discettare stando in poltrona» e invita a non «umiliare ingiustamente le forze armate» che sono «fra le poche istituzioni serie che ci sono rimaste». Dunque «niente condanne affrettate» per «avere qualche scoop» grazie a «testimoni prezzolati o in cerca di premi». L'intervento di Di Pietro non è però piaciuto a chi finora si è schierato con l'esercito. «Le sue sono solo frasi a effetto», dice Quarto Trabacchini, responsabile Difesa del Pds. «Sono banalità», gli fa eco Maurizio Gasparo (An). Gli animi si sono riscaldati invece per l'iniziativa di Rifondazione di mettere sotto accusa il titolare della Difesa, Beniamino Andreatta, per le critiche rivolte ai media. E' stato Giovanni Russo Spena, capogruppo in commissione Difesa al Senato, ad aprire le ostilità: «Il ministro difende i militari ed accusa i giornalisti nell'intento di insabbiare la commissione di inchiesta guidata da Gallo che lui non ha mai voluto. Vuole condurla verso il porto delle nebbie». Fausto Bertinotti rincara la dose: «Andreatta tenta di rovesciare le parti e sposa la stessa, inaccettabile difesa della Folgore, fatta dai generali». «Siamo di fronte ad un comportamento sedizioso degli Stati Maggiori che invece di ammettere le loro reaponsabilità, se la prendono con la stampa ed il Parlamento», aggiunge Russo Spena minacciando fuoco e fulmini quando arriverà in commissione il nuovo modello di difesa, basato sulla costituzione dei corpi speciali. La risposta di Andreatta non si è fatta attendere: «Il rimbalzo delle battute polemiche di Rifondazione non mi interessa» ha detto, ribadendo poi che «i giornali mi hanno equivocato perché io non ho mai parlato di goliardate ma di esagerazioni». E ad «esagerare» è stato chi «ha tentato di ingigantire i fatti provocando disgusto nel pubblico». «Ci sono solo due fatti documentati dalle foto - ha sottolineato e i responsabili saranno puniti severamente: ma altri due, quelli della jeep esplosa e della violenza sul bambino morto, si sono rivelati infondati. Non stanno in piedi». L'offensiva di Rifondazione contro Andreatta, condivisa anche fra i Verdi, non è piaciuta a Botteghe Oscure. «Non li com prendo - dice Trabacchini stanno commettendo un grave errore, a vantaggio solo di chi vuole strumentalizzare il casoSomalia per indebolire il gover no». «Non bisogna processare la Folgore - aggiunge - né dividere L'iniziativa Usa è nata da un colloquio con la regina Beatrice il mese scorso al vertice dell'Aia