De Lorenzo altra mazzata in tribunale
De Lorenzo, altra mazzata in tribunale De Lorenzo, altra mazzata in tribunale Tre anni e sei mesi per concussione all'ex ministro NAPOLI. Mezzanotte è già passata quando in un'aula semideserta il presidente del tribunale, Eugenia Del Balzo, legge la sentenza. Sette condanne, e la più pesante tocca proprio all'ex ministro Francesco De Lorenzo: 3 anni e 6 mesi di reclusione. Si è concluso l'altra notte con una nuova mazzata giudiziaria per l'ex esponente liberale il processo sulle tangenti pagate per la realizzazione di dieci parcheggi a Napoli. Un'opera mai conclusa ma che ha fagocitato centinaia di milioni confluendo infine tra i mille rivoli della Tangentopoli partenopea. De Lorenzo è stato riconosciuto responsabile di concussione. Più lievi le altre pene inflitte dalla settima sezione del tribunale: 1 anno all'ex parlamentare repubblicano Giuseppe Galasso (condannato per illecito finanziamento dei partiti e assolto dal reato più grave di concussione), 3 anni per gli ex as¬ sessori comunali Rosario Rusciano (pli), Arturo Del Vecchio (de) e Luigi Limatola (pri), 3 anni e 3 mesi per Federico Scalzone, ex segretario amministrativo provinciale del partito socialista. Per l'ex senatore dello scudo crociato Vincenzo Meo i giudici hanno dichiarato prescritto il reato di violazione della legge sul finanziamento dei partiti. ii di pLe pene inflitte mitigano di poco le richieste avanzate dal pubblico ministero, come per lo stesso De Lorenzo nei confronti del quale era stata proposta una pena di 4 anni e 3 mesi. Una decisione, quella del tribunale, che fa parlare ancora una volta l'ex ministro della Sanità di persecuzione giudiziaria: «E' una giustizia mirata contro Franco De Lorenzo» è stato il commento a caldo dell'imputato. La realizzazione dei dieci parcheggi, che sulla carta avrebbero dovuto risolvere il problema della sosta selvaggia a Napoli, fu affidata nel 1990 al consorzio Partenopark. Ma subito, secondo la ricostruzione dell'accusa fatta propria dai giudici del tribunale, si fecero avanti i politici: occorreva pagare per evitare ostacoli burocratici alle delibere frapposti dal Consiglio comunale. Furono così pattuiti 300 milioni da versare ad esponenti della maggioranza. Ma andò in porto soltanto la prima fase della spartizione. Se le opere fossero state infatti realizzate ai politici sarebbe toccato il 2 per cento dell'importo complessivo dei lavori. Sarebbe stato un autentico colpaccio perché la cifra stanziata si aggirava sui 90 miliardi. A svelare il pagamento di mazzette sono stati gli stessi imprenditori che si erano consorziati per partecipare ai lavori. Per De Lorenzo è la seconda L'ex ministro della Sanità De Lorenzo condanna riportata nel 1997, anno in cui, sia pure faticosamente, stanno approdando nelle aule dei tribunali le numerose inchieste sulla corruzione politica. A marzo all'ex ministro furono inflitti 8 anni e 4 mesi di reclusione al termine del processo sulle tangenti pagate dagli industriali farmaceutici. Una condanna dura come le parole adoperate dai giudici nelle circa 1000 pagine della motivazione della sentenza, dove si identifica l'attività del ministro con l'epoca della «industrializzazione delle mazzette». Enzo La Penna Per un articolo
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