Di Pietro: quante piroette per il «colpo di spugna»

Di Pietro: quante piroette per il «colpo di spugna» Di Pietro: quante piroette per il «colpo di spugna» Il sindaco Giacomo Mancini Reggio Calabria si è mossa calpestando tutte le procedure e ha annullato la sentenza». E adesso? ((Adesso sono del tutto sereno e ricomincio ad adempiere alle mie funzioni di sindaco, funzioni che mi sono state impedite. Adesso sono tranquillo e non solo per me, ma per tutti. Le ripeto, l'epilogo di questa vicenda dimostra che è possibile incontrare dei giudici che siano davvero tali». Possibile, ma non certo. Vuol dire che la sua fiducia nella giustizia si è, per usare un eufemismo, incrinata? «Su questo non ci piove. Ma lo sa che tra i miei accusatori c'era perfino gente che aveva ammazzato quaranta persone? Eppure, tra tutti questi arnesi da galera non ce n'è stato nemmeno uno che abbia potuto dire di avermi mai incontrato o di avere mai avuto a che fare con me. Hanno solo detto di aver sentito in carcere confidenze di altri mafiosi. E' su queste improbabili testimonianze che sono stato condannato. Adesso è stato riparato un torto, ma questa mia avventura dovrebbe far riflettere coloro che stanno decidendo sulle riforme della giustizia. Debbono rendersi conto che l'imputato deve essere messo nelle condizioni di difendersi. Non è possibile che apprenda dai giornali le accuse che gli vengono mosse». Sindaco Mancini, lei ha detto di non aver capito perché tutto questo è successo. Ma qualche sospetto lo avrà pure. Non è vero? «Senta, io posso dirle che è curioso che di centinaia di parlamentari del Sud e della Calabria in particolare, solo io sia stato sottoposto ad un simile trattamento. Da un punto di vista puramente politico, avrei potuto fare i nomi di tutti coloro che avrebbero dovuto essere al mio posto. Io le loro malefatte le ho sempre denunciate. Sul piano politico, ovviamente, perché le accuse penali non sono il mio mestiere». Sta dicendo che qualcuno ha voluto farle pagare le sue denunce? «Le dico solo che dopo il delitto Ligato sono stato l'unico deputato a denunciare che la giustizia non stava facendo il proprio dovere. E anche in numerosissimi altri episodi ho denunciato la mancanza di intervento. Eppure tutti quei magistrati sono rimasti al loro posto». E poi hanno voluto vendicarsi? «Guardi, in Calabria dall'80 in avanti lo Stato, nella sua totalità, non ha funzionato. Non solo i tribunali. Non hanno funzionato neppure polizia e carabinieri. Niente ha funzionato. E chi ha denunciato queste mancanze si è esposto ad un grave pericolo. La mia esperienza insegna».

Persone citate: Di Pietro, Giacomo Mancini, Ligato, Mancini

Luoghi citati: Calabria, Reggio Calabria