«E' la fine di un calvario»

«W la fine di un calvario «W la fine di un calvario » «Questa volta c'erano giudici veri e non arruolatori di pentiti» E' la sua rivincita, sindaco Mancini? «Sì. Finalmente ho incontrato dei giudici veri e non soltanto degli arruolatori di pentiti. Però ho dovuto aspettare tre anni e mezzo. Tre anni e mezzo di calvario». Ma come è potuto succedere? «Guardi, dopo tutto questo tempo, per quanti sforzi faccia, dopo essermi riletto un'infinità di volte gli atti e le motivazioni, non ne sono ancora venuto a capo». Possibile? «Sì, è possibile. Io non ho ancora capito perché sono stato sottoposto a questo massacrante procedimento nato su accuse che si sarebbero potute dimostrare come infondate in un giorno. Dapprima mi hanno accusato di millantato credito presso alcuni mafiosi. Poi è nata l'accusa di appoggio esterno. Quando questa accusa mi è stata mossa, non c'era un solo pentito a sostenerla. I pentiti sono spuntati dopo, al ritmo di uno al mese. Strani pentiti, che parlavano ai giornali più che ai giudici. E così, grazie a questa "propaganda", sono stato sottoposto ad un autentico linciaggio per 16 mesi, senza potermi difendere». E poi? «Poi è venuto il rinvio a giudizio. Il processo è durato 13 mesi, secondo la volontà dei pentiti che hanno portato il tribunale in giro per l'Italia in modo da dare ancora più rilevanza alle loro menzogne. Poi è arrivata la sentenza di condanna, ma non era ancora finita». Perché, cosa è successo d'altro? «E' successo che ho dovuto aspettare altri 9 mesi prima che i giudici si decidessero a depositare le motivazioni della sentenza». E oggi la Corte d'appello ha cancellato tutto. «Già. Dopo questa trafila interminabile, stamattina, in 50 minuti, la Corte ha stabilito che l'antimafia di

Persone citate: Mancini

Luoghi citati: Italia