Bicamerale bocciato il doppio turno nei collegi di Sergio Romano

Bicamerale, bocciato il doppio turno nei collegi Bicamerale, bocciato il doppio turno nei collegi [~ agnelli ~] a cofferati Ciampi: è fatta per l'Euro. Giro di vite sui referendum, serviranno 800 mila firme I/Europa: a posto i conti dell'Italia MORIRE DI TROPPI NEGOZIATI VIVIAMO in un Paese in cui anche le previsioni più ragionevoli possono dimostrarsi infondate e ritorcersi contro gli autori. Quando Massimo D'Alema divenne presidente della Bicamerale pensammo che desse prova di coraggio. Quando cominciò a intravedersi la formazione di un asse fra D'Alema e Berlusconi per la riforma della Costituzione, pensammo che i due maggiori partiti italiani dimostrassero senso di responsabilità. Quando vedemmo che l'accordo comprendeva Fini e Alleanza nazionale avemmo la sensazione che questo «patto tripartito» mettesse la parola fine a cinquant'anni di «guerra civile» tra fascismo e antifascismo. Queste considerazioni rimangono in parte vere. Ma la sensazione oggi prevalente è che il disegno di riforma prodotto dalla commissione Bicamerale sia il risultato di uno stato di necessità fra tre leader sostanzialmente deboli, incapaci d'imporre ai loro alleati un progetto coerente e terrorizzati dalla prospettiva di concludere il loro lavoro con un fallimento. Quasi tutte le persone che hanno competenza costituzionale e esperienza di politica comparata - da Barbera a Cheli, da Sartori a Urbani - contemplano ciò che sta accadendo con sgomento e preoccupazione. Se questo progetto verrà approvato dalle Camere l'Italia non avrà una Costituzione. Avrà un «prototipo» di cui nessuno può prevedere il funzionamento, un ibrido di presidenzialismo e parlamentarismo, un'accozzaglia di poteri che cercheranno di sopraffarsi a vicenda. Faccio un solo esempio. 1 «presidenzialisti» (come Fini, per intenderci) hanno accettato un Presidente dimezzato nella convinzione, probabilmente Sergio Romano CONTINUA A PAG. 2 QUARTA COLONNA ROMA. Da Bruxelles arriva un sì ai conti dell'Italia: sono a posto. Il «piano di convergenza» può giovarsi del pre-giudizio positivo del commissario De Silguy, che l'ha già definito «positivo e incoraggiante». Ciampi, nel commentare che per l'ingresso in Europa «è fatta», annuncia che «il primo semestre dell'anno dovrebbe infatti chiudersi con un fabbisogno del settore statale di circa 25.000 miliardi, meno della metà di quello registrato nel primo semestre del 1996, pari a 53.700 miliardi». La Confindustria comunque chiede tagli per 10 mila miliardi allo Stato sociale. Sul fronte riforme, no della Bicamerale al doppio turno nei collegi con il sistema maggioritario. L'emendamento della Sinistra democratica illustrato da D'Alema è stato respinto dal veto incrociato dell'intero Polo, insieme a Rifondazione, ppi e Verdi. Giro di vite sui referendum: serviranno 800 mila firme. Pannella protesta. Fossi, Ippolito, Martinetti e Rampino ALLE PAGINE 4,5 E 7

Luoghi citati: Bruxelles, Europa, Italia, Roma