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«Marta: uno sparo dai bagni» «Marta: uno sparo dai bagni» Nuova ipotesi dei legali di Scottone ha sempre sostenuto che il giorno del delitto, nel momento in cui Marta cadeva a terra colpita a morte, lui si trovava a colloquio con il docente, in un'altra università e in tutt'altra zona di Roma. Ma il professore ha dichiarato che sì, è possibile che abbia ricevuto Scattone, ma non all'ora del delitto. Anche queste ultime carte, come quelle raccolte in altri otto faldoni e già depositate, saranno esaminate dal collegio competente per le istanze di revoca dei provvedimenti restrittivi e dai difensori degli imputati. L'attività del Tribunale della Libertà dovrebbe culminare venerdì prossimo con la decisione sulla richiesta di scarcerazione di Giovanni Scattone e di Salvatore Ferrara. Quella che si apre oggi potrebbe essere una settimana decisiva per l'inchiesta giudiziaria. Oltre l'udienza di venerdì dovrebbe essere fissata anche la data in cui, mediante incidente probatorio, saranno esaminati i vestiti e le borse sequestrati ai due presunti omicidi per accertare l'eventuale presenza di polvere da sparo. Al di là dei risultati che potranno arrivare anche da quest'ultimo test, gli inquirenti, che in questa fase sono impegnati soprattutto nella ricerca del movente, sono assolutamente convinti delle proprie risultanze. Soprattutto non hanno dubbi sulla ricostruzione balistica fatta dagli esperti della polizia scientifica. Gli accertamenti compiuti con la tecnica dello Stub hanno porta¬ to alla conclusione che il colpo di pistola che ha ucciso Marta è stato sparato dall'aula sei dell'Istituto di Filosofia del diritto perché soltanto in quella stanza sono state trovate tracce di polvere da sparo. A conferma di questa tesi anche la prova del «puntamento laser». Un raggio di luce fatto partire dal davanzale della stanza 6 è arrivato con precisione laddove Marta stava camminando in compagnia dell'amica Iolanda. I dubbi sollevati sabato dal perito Antonio Ugolini, nominato da uno dei legali di Scattone, l'avvocato Alessandro Vannucci, non sembrano preoccupare particolarmente i magistrati i quali potrebbero anche decidere di nominare a loro volta dei periti. [r. cri.]