Treviso sotto inchiesta tre camicie verdi
Treviso, sotto inchiesta tre camicie verdi Tra gli altri indagati anche il fratello di Padovan (Life), nessun contatto con la Serenissima Treviso, sotto inchiesta tre camicie verdi L'accusa: associazione sovversiva e apologia antinazionale TREVISO. Associazione sovversiva e apologia antinazionale. Cinque trevigiani - tra i quali due camicie verdi della Lega, un terzo impegnato nel Carroccio fino al '94 e il fratello di Fabio Padovan, il leader del Life, il movimento degli imprenditori federalisti - sono indagati dalla Procura di Treviso. Avrebbero costituito un'organizzazione separatista per «sovvertire violentemente gli ordinamenti economico-sociali costituiti nello Stato». L'inchiesta del procuratore Gianfranco Candiani apre un altro filone nel panorama del ribellismo padano. E sfiora anche il Life, con l'avviso di garanzia a Massimo Padovan, 37 anni, di Santa Lucia di Piave, che però non fa parte del Life, né è mai stato tesserato della Lega. Gli altri indagati sono Renzo Perin, 48 amii, carrozziere, di Marano di Piave e «ufficiale» delle Guardie Padane; Sergio Toffoli, 43 anni, operaio della Zoppas, di Santa Lucia di Piave; Fausto Brazzalotto, 35 anni, di Spresiano. Il quinto uomo non è stato reso noto, ma sarebbe un imprenditore coneglianese. I carabinieri hanno sequestrato documenti, agende, materiale di propaganda, fra cui volantini di sostegno agli autori dell'assalto a San Marco. Non vi sarebbero collegamenti con l'inchiesta sulla Serenissima, né con il blitz di Venezia. L'inchiesta ha preso spunto da un fascicolo più antico - una segnalazione della Guardia di Finanza - e i fatti contestati vanno dal 1993 ad oggi. Un rapporto ipotizzerebbe a calicò dei 5 indagati la creazione di un'associazione dai toni paramili¬ tari. Il materiale sequestrato, definito dagli inquirenti «molto interessante», è stato consegnato a Candiani che lo sta valutando. Ad accomunare i cinque non c'erano solo l'amicizia e la militanza nella Lega, dopo un passato a destra. Ma anche la passione per le armi. Fabio Padovan, leader del Life, è durissimo: «O è un errore, o vogliono lanciarmi un messaggio. Ma perché tirarvi dentro i miei famigliari? Sono tranquillo, quel che ho fatto è sempre stato alla luce del sole». La Procura di Treviso si sta muovendo con molta prudenza. «Attenzione - dice il procuratore Candiani, titolare dell'inchiesta Per il momento abbiamo poco in mano, sempre che non si vogliano trasformare fantasmi in realtà. Il materiale finora acquisito non mi sembra possa rappresentare qualcosa di grave. E' vero però che è una situazione che fruisce di un'area di consenso notevole. Questi gruppi che si formano per scissione da gruppi più grandi, devono in qualche modo farsi vedere. Possono assalire il Municipio, oppure far trovare la finta bomba. Certo - continua Candiani - non si può escludere a priori che potrebbero comunque fare del male, ma la vedo un'ipotesi ancora piuttosto lontana. Insomma, questi avvisi di garanzia sono un atto dovuto, vista la situazione nel Veneto. Se poi si possa scoprire o prevenire qualcosa, lo sapremo dopo, quando le indagini potranno dare delle risposte più certe». Maria Grazia Raffele
Luoghi citati: Santa Lucia Di Piave, Spresiano, Treviso, Veneto, Venezia
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