Bicamerale volata finale dissenso in agguato

Settimana decisiva per le riforme; gli insoddisfatti dei due Poli si rifaranno alle Camere Settimana decisiva per le riforme; gli insoddisfatti dei due Poli si rifaranno alle Camere Bicamerale: volata finale, dissenso in agguato Bossi: il New York Times ha capito, solo la Padania nel G7 ROMA. Il primo tempo della partita per le riforme è agli sgoccioli. Questa settimana la Bicamerale tirerà le somme per i vari filoni di riforma in discussione (forma di governo, federalismo, riforma del Parlamento, Giustizia) e lunedì 30 ci sarà la votazione finale. Ci sono ancora da chiarire il poteri che il presidente eletto dal popolo avrà (pochi) e come affrontare i problemi della magistratura, con l'avvicinamento dei popolari alle tesi del Polo. Qualsiasi soluzione venga votata non sarà certo definitiva, va subito detto. La Commissione bicamerale approva solamente una proposta che da settembre passerà all'esame delle due Camere che se la dovranno rimpallare per due volte. Durante il mese di luglio i singoli parlamentari (non membri della commissione) potranno presentare proposte di correzione (emendamenti) al testo della Commissione e poi comincerà il secondo tempo della partita. Che sarà lunghissima e non senza sorprese e terminerà all'inizio del 1999. Quando gli italiani saranno chiamati a dire, con un referendum, se approvano o no la riforma che avrà varato il Parlamento. Al momento, ribollono pezzi dei due poli insoddisfatti del risultato in gestazione. Gli «ulivisti» del pds (che avrebbero voluto il governo del primo ministro), chiedono che si convochi l'assemblea congressuale del partito per discutere la linea da tenere. Visto che quella approvata dal congresso di febbraio, dicono, non è stata rispettata da D'Alema. Augusto Barbera, costituzionali- sta del pds, definisce «mostruosa» la legge elettorale che si prepara (riduce la quota magioritaria, fa duellare le coalizioni e non i singoli candidati). Secondo Barbera il ballottaggio al secondo turno tra coalizioni «è micidiale» perché favorirà la Lega «che al secondo turno potrà incassare la mancata partecipazione a questo anomalo referendum (tra Polo e Ulivo) con un successo secessionista». Da Botteghe Oscure, il numero due del partito, Marco Minniti, replica che la contestazione degli «ulivisti» non potrà avere conse¬ guenze sui lavori della Bicamerale: «La loro richiesta di convocare l'assemblea congressuale non può avere nessuna ricaduta sulla commissione perché il dibattito arriverà a lavori conclusi». E poi, aggiunge, lo statuto prevede la convocazione dell'assemblea «al di fuori della scadenza annuale, in presenza di fatti nuovi». Dure constestazioni anche in Forza Italia contro Silvio Berlusconi da parte dei «professori» della squadra, che avrebbero voluto un sistema presidenziale simile almeno a quello francese e che favo¬ risse il bipolarismo. Risultato che oggi nessuno può garantire con la riforma «all'italiana» che i maggiori partiti hanno concordato, sotto la minacciosa pressione dei «piccoli». Gianfranco Fini (che il sistema francese l'avrebbe voluto) ha spiegato con chiarezza che se si fosse insistito per un doppio turno che fa duellare i singoli candidati in ogni collegio, gli ex de si sarebbero rimessi insieme per rivalsa e addio bipolarismo. Così, per evitare la nascita del «terzo polo» oggi, D'Alema, Berlusconi e Fini hanno do¬ vuto digerire una riforma che protegge i partiti minori e che, domani, potrebbe ugualmente indurli a mettersi in proprio (gli ex de dei due poh insieme, magari, a Berlusconi). Contro la Bicamerale, infine, si è scagliato ieri, a Monza, il leader della Lega, Umberto Bossi: «I nemici sono sempre gli stessi, fascisti e comunisti uniti in Bicamerale dal potere teocratico. Marini1 è quello che ha salvato la Bicamerale; sono come tre serpenti aggrovigliati su stessi». «Il New York Times - ha aggiunto - vuole l'Italia del nord al G7. E' neh' articolo di fondo: è un segnale preciso, una legittimazione della grande Padania, che loro adesso chiamano Italia del nord. Loro sì che si sono accorti che la Padania farà le sue elezioni è andrà per la sua strada. Mica quei mangioni di Roma». Applaudito negli attacchi ai politici («Berlusconi è un pistolotto, lo dico con simpatia, è un alibi in mano al potere centralista», «D'Alema è un Pinochet con i baffi, se ci fossero Hitler e Mussolini, sottoscriverebbero quello che dice lui»), Bossi ha criticato Scalfaro per.il suo «schieramento nella situazione politica attuale», critiche accompagnate dai fischi del pubblico presente. [a. r.] «Forlani ha ragione su un punto: la magistratura ha visto le cose in modo distorto. Le nostre erano contribuzioni volontarie, non fatti di corruzione» «Le figure fondamentali del partito erano Sturzo, De Gasperi, Moro e Vanoni. Che enormità legittimare Berlusconi o Fini come loro successori» PPI Marini Binai Bianco Matta rei la D'Antoni Anselmi CCD Mastella Casini D'Onofrio Rinnov. Italiano Rivera CDU Buttigliene Formigoni Mi Selva Fiori FORZA ITALIA La Loggia Pisanu Prod Marlìnazzoli De Mita " RITI Orlando f 48,5 Febbraio'62 Primo governo di centro-sinistra Maggio 78 Muore Aldo Moro Febbraio'89 Nasce il Caf Elezioni amministr. '93 11,6* 1948 '53 '58 '63 '68 72 76 79 '83 '87 '92 Nov.'93 * La percentuale e riferita ai voti riportati nei Comuni con oltre 15.GÓ0 abitanti II presidente dei Popolari Gerardo Bianco I NUMERI DELLA BALENA BIANCA Febbraio'62 Primo governo di centro-sinistra Maggio 78 Muore Aldo Moro Febbraio'89 Nasce il Caf Elezioni amministr. '93 11,6*

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