«Cerco moglie spagnola»
DolceClima. La Nuova Generazione Di Glimatizzatori. Dopo il successo del «Ciclone», Pieraccioni coltiva il sogno di mettere su una famiglia «Cerco moglie spagnola» «Ma il mio unico amore è il cinema» E' Mf domenica, Leonardo Pieraccioni è a casa dei suoi genitori a Firenze, guarda alla tv le repliche delle repliche, «spaparanzato» su un divano. «Nel 1988-1989 ero campione mondiale di telecomando. Vedevo 14 programmi insieme, adesso sto diventando un ragazzo riflessivo e mi limito a vederne sei. Ora sto con Fiorello e Mara Venier e le Aste. Sono un appassionato della tv privata. Il mio "must" era Mai dire tv, il meglio del peggio delle tv private, un programma meraviglioso!». Insomma lei la domenica la trascorre davanti alla tv. «La domenica è una giornata tremenda, l'ho detto anche nel mio film "Il ciclone". La odio e per questo mi piace lavorare fuori Roma». Che cosa fa la domenica? «Sto sdraiato sul sofà, guardo la tv, verso }e 18 mi telefona il compagno Massimo Ceccarini e andiamo al cinema e a mangiare la pizza. Poi ci guardiamo negli occhi e diciamo "Che bella domenichina eh"». Ma donne niente? «L'ho detto più volte. Guardi, ho appena comprato un giornale di pettegolezzi, ma la donna che mi attribuiscono in questa foto in realtà è una mia amica non una fidanzata, purtroppo, lo sono nato per fare figli e accendere il caminetto di fronte alla tv anche a luglio». Cerca moglie? «Voglio coltivare il più a lungo possibile la mia sindrome di Peter Pan, e continuare il mio matrimonio con il cinema e i film. Ho una passiono assoluta per il mio mestiere. Forse quando il ciclone del cinema si arresterà mi sposerò». Ma che film sta girando? «Fuochi d'artificio con gli attori del Ciclone, ma le protagoniste sono Claudia Germi, Barbara Eurichi, Mandala Tayde e Vanessa Lorenzo. Una bella spagnola di vent'anni, bionda con gli occhi verdi. Il mio subconscio da sempre è attratto dalla parlata spagnola». Quindi lei cerca una donna spagnola? «Chi lo sa, forse sì». Perché parla come se fosse sfortunato in amore? «Da cinque anni ho capito che la cosa più importante sono i figli, ho il senso del passato e del futuro, del resto "Il Ciclone" l'ho dedicato ai miei nonni. Non vorrei lasciare solo una ventina di film, voglio fare figli, però è vero che sono ancora fanciullesco e così attendo il momento e la persona giusta». Come vive? «In un residence a Roma in modo precario. Per tutta la vita dovrò stare dal lunedì al venerdì a Roma a lavorare e a Bagno a Ripoli il sabato e la domenica. Mi piace la vita da nomade per il momento». Ma come passa il tempo? «Da etemo vitellone, giorno per giorno. Mi piace troppo lavorare e mi annoio quando ozio. Vedo gli amici di sempre in una specie di "Amici miei" di trent'anni. Un po' come nel mio film "I laureati". Il cinema è una scusa per non andare a lavorare, per me non è un lavoro, ho sempre fatto il cabarettista, continuerò a farlo e morirò cabarettista. Dopo "Il Ciclone" sono tornato subito in pista, del resto Benigni è la prova di questo, si deve avere contatto con la gente. Io ho iniziato a fare il cabaret per non andare a lavorare davanti a un terminale come volevano i miei, ora faccio il cinema ma lo spirito è rimasto uguale. Racconto nei film quello che mi appartiene e mi travolge». Come vanno le cose da noi in Italia? «Abbiamo lasciato indietro la prima Repubblica, quello è importante. Adesso i disonesti sembrerebbero essere soltanto i notai di Domenica in e non i politici. Avevamo dei politici comici. Era difficile fare ridere come Craxi o De Lorenzo». E' vero che i comici sono tristi? «Lo sono in funzione del fatto che sulla scena sono particolarmente divertenti e se fossero così nella vita sarebbero di un'antipatia unica». E lei com'è? «Sono da sempre ottimista ma non in senso becero. Il passaggio terrestre è troppo breve per intristirsi. Meglio mangiare un piatto in più di matriciana o di gelato, fa meno male che privarsene. Ora io sono un privilegiato. Quando mi chiedono il segreto del mio successo penso che ci vuole soprattutto fortuna». Non c'è invidia per tutto il suo successo? «Sì, forse sì, ma piuttosto che invidiare è meglio capire. Essere invidiosi è come essere mediocri. Devo dire però che invidio un po' Brad Pitt. Capisco che il suo profilo non è come il mio». Lei è timido con le donne? ((Adesso lo sono meno. Le faccio ridere e poi non smettono più di ridere, ridono sempre ma quando si fa l'amore non c'è niente da ridere». Lei è fidanzato con Rosita Ce¬ lentano? «Vorrei sposare suo padre se dovesse divorziare da Claudia Mori, è sempre stato un mio mito. Rosita è la mia amica gemella. Siamo nati tutti e due il 17 febbraio del '65» Non ha una fidanzata segreta? «No». E la Fiorentina? «Fingo di intendermi di calcio. Certo voglio che vinca, ma non so nemmeno la formazione della squadra». Alain Elkann fi fi Amo il mio lavoro e mi dà fastidio l'ozio ma la domenica la passo davanti alla tv. In Italia sono spariti ipolitici comici egli unici disonesti sembrano essere rimasti i "notai" dei giochi a premi ij J fi fi Non sono fidanzato con Rosita Celentano ma chiederei la mano di suo padre se lasciasse Claudia Mori Anche le altre donne che i giornali rosa mi attribuiscono purtroppo sono soltanto amiche p ep Ciclone» A fianco, Leonardo Pieraccioni. In basso Natalia Estrada e, a sinistra, Lorena Forteza, protagoniste del «Ciclone»
Luoghi citati: Bagno A Ripoli, Firenze, Italia, Roma
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