Ha tentato il suicidio l'autore della strage alla questura di Milano

«A casa ho trovato i fili della luce tagliati e una montagna di bollette da pagare. Volevo uccidermi in cella: mi sentivo soffocare, volevo la libertà» L'anarchico Bertoli: è salvo Ha tentato il suicidio l'autore della strage alla questura di Milano LIVORNO. Di Gianfranco Bertoli si vede solo il profilo grifagno, gli occhi chiusi nel letto di corsia all'ospedale di Livorno: è stato trasferito dal reparto di rianimazione tre giorni dopo aver tentato il suicidio in una stanza del Centro Homeless. L'anarchico, ergastolano al carcere delle Sughere in regime di semuibertà, aveva ripetuto spesso negli ultimi giorni che la bomba alla questura di Milano, nel '73, l'aveva lanciata da solo. Lui, coi fascisti, non aveva niente a che vedere. Ed era disposto a morire purché qualcuno gli credesse. Ma i magistrati milanesi non gli hanno creduto e così mercoledì, appena uscito dal carcere alle 9, ha venduto l'orologio e ha comprato tre dosi di eroina. E' andato al Centro e si è iniettato tutto lo stupefacente. E' stato un amico ad avvertire la polizia: aveva raccolto il suo ultimo sfogo, la polizia sapeva qual era il centro sociale che frequentava e sono andati lì. [c. e] Gianfranco Bertoli Gianfranco Bertoli

Persone citate: Bertoli, Gianfranco Bertoli

Luoghi citati: Livorno, Milano