Marta la supertestimone torna in procura

Numero Verde. Conviene a chi chiama e a chi è chiamato. Nei vestiti si cercano tracce di polvere da sparo. Caccia alla seconda persona che avrebbe assistito al delitto Marta, la supertestimone toma in procura Perizia sugli abiti degli accusati ROMA DALLA REDAZIONE Anche abiti e borse, oltre alle testimonianze, andranno a formare le prove che gli mquirenti presenteranno nel processo che deciderà la sorte di Giovanni Scattane e Salvatore Ferraro, i due ricercatori arrestati sabato notte con l'accusa di omicidio volontario della studentessa Marta Russo. Il giudice per le indagini preliminari Guglielmo Muntoni, insieme con i pubblici ministeri Italo Ormarmi e Carlo Lasperanza, hanno chiesto, infatti, un incidente probatorio sugli abiti dei due ricercatori e sulla borsa nella quale, secondo quanto emerso dall'inchiesta, Giovanni Scattone avrebbe riposto la pistola usata per sparare a Marta Russo. Se l'esito dell'esame confermasse la presenza di tracce di polvere da sparo, sarà acquisito al fascicolo dell'indagine come prova inconfutabile e irripetibile. Per svolgere l'accertamento richiesto dai pubblici ministeri, il gip Muntoni dovrà stabilire il giorno dell'udienza nel corso della quale sarà assegnata con incidente probatorio la perizia. Nell'assegnare la perizia, il gip nominerà uno o più periti d'ufficio che potranno essere affiancati dai consulenti di parte dei pubblici ministeri e dai difensori degli indagati. Lavorano senza sosta, insomma, gli inquirenti per acquisire dati in grado di confermare la loro tesi. Ieri hanno sentito ancora una volta Maria Chiara Lipari la prima ad aver denunciato la presenza nell'aula 6 dei due ricercatori - e, a quanto si sussurra, sarebbero anche alla ricerca di un altro testimone, che la mattina del 9 maggio si trovava in un luogo non meglio precisato di fronte all'aula 6 e avrebbe avuto il tempo di vedere qualcuno ritrarsi dopo lo sparo, ma non il coraggio di rivelarlo alla polizia, ri Nei prossimi giorni, poi, il Tribunale della Libertà dovrà esaminare le istanze degli avvocati Domenico Cartolano, Marcello Petrelli e Alessandro Vannucci che sollecitano la revoca delle ordinanze di custodia cautelare che tengono in carcere i due ricercatori. La cancelleria del pubblico ministero Carlo Lasperanza sta preparando il fascicolo processuale che sarà esaminato dai giudici per decidere se accogliere o meno la richiesta dei difensori, fascicolo che comprenderà anche le agende di Salvatore Ferra- ro. Da oggi il direttore della Biblioteca Maurizio Basciu e la segretaria Maria Urilli torneranno al loro lavoro nell'istituto di Filosofia del Diritto dopo la revoca decisa due giorni fa degli arresti domiciliari. Le lettere di riammissione, firmate dal rettore Giorgio Tecce, sono già sulle loro scrivanie, anche se i due dipendenti dell'istituto sono ancora indagati per favoreggiamento. Una lettera di riammissione è stata scritta anche per il professor Bruno Romano, direttore dell'istituto, accusato dello stesso reato, e tornato in libertà. Ma nessuno all'istituto sa quando tornerà al lavoro. ibi Maria Chiara Lipari assieme al padre A destra il pm Lasperanza

Luoghi citati: Lipari, Roma