Somalia un generale sbatte la porta di Francesco Grignetti

9 Bufera nell'esercito: l'ex comandante della Sassari se ne va, sostituito quello della Folgore? Somalia, un generale sbatte la porta Rimpatriato da Tirana ilpara accusato di stupro ROMA. Prima i due generali autosospesi. Ora un generale che getta la divisa alle ortiche. Nicolò Manca, generale di brigata, 54 anni, sardo, attualmente parcheggiato in un ufficio minore della Regione militare Sardegna, ha sbattuto la porta con violenza: «Mi dimetto con disagio, risentimento e rabbia da questo esercito, amato solo da chi ne ha fatto parte o ne fa parte!». E negli ambienti militari gira la voce che lo stato maggiore dell'esercito ha allo studio la sostituzione del generale Luigi Cantone, attualmente al comando della Folgore e già voce-comandante della missione ìbis quando in Somalia c'era il gen. Fiore. Nicolò Manca, che è stato il primo sardo a comandare la gloriosa brigata «Sassari», è spesso intervenuto sui giornali esternando il suo malessere di militare. L'ultima sua lettera aperta risale ai primi giorni della missione ((Alba», quando esplose il caso del comandante Sambo, l'ufficiale dei marò che si era scagliato contro il rninistro Andreatta. Ma adesso, di fronte all'affaire Somalia, Manca non ci vede proprio più. «Provo nausea per l'ennesima campagna contro le forze armate», scrive. E risponde a brutto muso a quei parlamentari che chiedono lo scioglimento della Folgore: «Se coerenti, dovrebbero battersi per lo scioglimento del Parlamento per la collegialità e la pervicacia con cui questa istituzione ha operato per mezzo secolo per portare l'Italia alla bancarotta». Gli risponde, indirettamente, un ufficiale di enorme prestigio nelle forze armate, il generale Mario Buscemi, già sottocapo di stato maggiore dell'Esercito e anche, a lungo, responsabile della missione Vespri siciliani: «Il generale Manca, per la sua frequente presenza sulla stampa sarda, credo si sia sentito particolarmente esposto in questo frangente e ha sentito il bisogno di dare un segno. Un gesto umanamente comprensibile. Parlano di stupro e di colpevoli quando ancora è tutto da provare. E allora c'è qualcuno che non vuole stare al gioco. Ma occorre guardare tutto con distacco. La situazione è confusa. Bisogna essere sereni e attendere fiduciosi le conclusioni della magistratura, evitando i giudizi sommari». Calma e sangue freddo, questo l'ammonimento di Buscemi. Settori delle forze armate stanno scalpitando. Il Cocer-esercito, per bocca del col. Ettore Cozzi, precisa che «lo sciopero delle mense l'hanno fatto in poche decine di para, ma è il sintomo di un malessere che non va sottova lutato. La campagna martellante di questi giorni rischia di far dimenticare che la responsabilità penale è personale. Comportamenti indivi duali non possono essere addebitati a un intero corpo». fi nodo resta la Folgore, chiara mente. Oggi rientra dall'Albania immediatamente sospeso dallo stato maggiore - il sottufficiale Antonio Meligeni che è accusato di aver partecipato allo stupro collettivo docu mentato dalle fotografie di Panora ma. Proprio sulla scorta di quelle fo tografie, il maresciallo sarebbe stato identificato dal procuratore militare Antonio Intelisano. Meligeni, in questi giorni era distaccato all'aeroporto di Tirana con un contingente di pa racadutisti. La partenza per l'Italia è chiaramente una scelta di opportu¬ nità. Ma i responsabili della missione «Alba» ci tengono a non turbare il clima in Albania. E accennano a quella che potrebbe essere l'autodifesa di Meligeni: sostiene, il sottufficiale, di non essere stato in Somalia in quel periodo e di non sapere nulla di violenze. Sarà interrogato dai pm della Procura di Livorno. Rientra in Italia, anche, ma per motivi di routine, il generale Luigi Cantone, che comanda la brigata Folgore e che attualmente ha compiti importanti nella missione «Alba». Procede intanto il lavoro della commissione dei cinque saggi insediata dal governo. Ieri hanno ascoltato l'ambasciatore Mario Scialoja, rappresentante d'Italia in Somalia dal 1993 al 1994, e Simonetta Grisi Rodoli Della Pie, capogruppo delle crocerossine a Mogadiscio e Johar. Nei prossimi giorni, la commissione ascolterà il maresciallo Ercole. E il ministro Anna Finocchiaro (Pari Opportunità) si aspetta molto dal lavoro di questa commissione. «Non ci saranno mezze verità. L'intendimento della commissione è fare bene e presto. La rapidità garantisce circa il fatto che non ci saranno mezze verità, o mquinamenti, ma che si andrà dritti all'accertamento dei fatti. Per il bene soprattutto delle Forze Armate». Intanto oggi gli autonomi dell'ultrasinistra manifestano a Pisa per lo scioglimento della Folgore. H Polo chiede a Napolitano che la manifestazione venga vietata. Francesco Grignetti Qui accanto il generale Nicolò Manca dimissionario per protesta dal comando della brigata «Sassari» e nella foto grande due soldati italiani in Somalia