Prodi: adesso il tasso è enormemente elevato di Stefano Lepri

Bersani: non ci sono solo i prezzi che rallentano La produzione industriale è finalmente in ripresa BUSTROSCENA 1EMJL : adesso il tosso è enormemente elevato BRACCIO DI FERRO CON RANKITALIA DENVER DAL NOSTRO INVIATO «Il tasso di sconto in Italia è enormemente elevato» dice tranquillo Romano Prodi in una limpida mattina del Colorado; e riapre la polemica con il governatore della Banca d'Italia nello stesso momento in cui nega che sia mai esistita. «Non c'è stato da noi nessun urto sostiene il presidente del Consiglio - nessuna tensione, nessuna disputa, come invece è accaduto in Germania. Io non dò insegnamenti a Fazio, né lui ne dà a me». Sono i primi dati sull'inflazione di giugno, l'euforia della Borsa e l'Euro-euforia dei mercati finanziari, a rendere bruciante la divergenza tra governo e banca centrale. 0 lo abbassa adesso o non lo abbassa più, dicono gli operatori finanziari di Fazio e del tasso di sconto. Il momento pare quanto mai opportuno, se i dati di lunedì confermeranno la discesa del tasso annuo di inflazione all'1,5%, con la lira fortissima e i Btp a record assoluti. E i «focolai di inflazione» ancora accesi secondo il governatore, il governo non li vede, a cominciare dall'ex governatore Carlo Azeglio Ciampi. Confidenzialmente, fonti governative fanno capire che secondo loro il tasso di sconto potrebbe senza pericolo alcuno essere più basso di un punto e mezzo, se non di due. In Banca d'Italia, però, il discorso è diverso. Neghi ultimi giorni, gli economisti di via Nazionale sono arrivati alla conclusione che l'economia riparte, che la lunga fase di stagnazione a cavallo tra '96 e '97 si sta concludendo. Proprio per questo motivo, l'andamento dei prezzi va tenuto ancora più d'occhio, specie perché lo stesso governo ha fissato per il '98 un obiettivo assai ambizioso, 1' 1,8% annuo. La completa convergenza della nostra inflazione con quella degli altri grandi Paesi europei non è ancora realizzata; anche ad essere ottimisti, un mezzo punto di differenza c'è ancora. Già da luglio la tendenza dei prezzi potrebbe mutare, se non si tiene stretta la moneta. Divide governo e Banca d'I- talia anche un'altra questione, di cui si parlerà al vertice di Denver. Fazio teme che tra l'euforia di oggi e l'ingresso effettivo nella moneta imica possa facilmente prodursi qualche «passaggio difficilissimo» come nei mesi scorsi. Ciampi non è dello stesso parere. Alla domanda se un lungo periodo di incerta trattativa sullo Stato sociale, fino a settembre, non possa esporre a rischi, il ministro del Tesoro e del Bilancio risponde di no: «Ormai, il clima è cambiato». L'Italia dentro la moneta unica da subito non fa più paura; anzi «il differenziale con la Germania dei tassi a 10 anni, arrivato ora al record di 120 centesimi, può benissimo scendere allo stesso livello di quello spagnolo, 60» > Perfino ài quotidiano locale, il Denver Post, è giunta notizia del mutamento di attese in Europa: l'Italia viene tranquillamente presentata come membro di una unione monetaria a 11 nel 1999. Ma secondo Wall Street, l'affermarsi di questa prospettiva potrebbe avere ripercussioni. La corsa al dollaro si è accentuata negli ultimi giorni; un Euro ali viene visto come una moneta piuttosto debole. Il rapporto dollaro-marco, già ora a 1,725, potrebbe sabre a 1,8 e più; fino verso 2, secondo alcuni, nel caso di una interpretazione molto elastica (per causa dei francesi) dei parametri di Maastricht. Di sicuro all'interno del G-7 (alle discussioni finanziarie la Russia non partecipa) la questione sarà discussa; e il comunicato finale si esprimerà a favore dell'equilibrio dei cambi, contro un rafforzamento del dollaro. Assai più interessante, da un punto di vista italiano, sarà però un altro passaggio del comunicato, dove si parlerà di Stato sociale. Sarà la prova, dice Ciampi, che «la questione della previdenza non l'ho inventata io». Il testo già concordato nelle riunioni preparatorie degli sherpa, senza le parentesi quadre che individuano i punti di dissenso, rileva che l'invecchiamento della popolazione richiede a tutti i Paesi di intervenire sia sul sistema previdenziale che su quello sanitario. Non si tratta di un tiro man- cino giocato contro Cgil, Cisl e Uil. A insistere sull'argomento sono stati i giapponesi per primi; gli americani lo hanno fatto proprio in segno di buona volontà verso Tokyo, benché da loro l'invecchiamento della popolazione sia assai meno sensibile. Nel testo del comunicato, si cercherà anche di offrire una indicazione positiva, attorno al concetto di mctive aging», vecchiaia attiva. Ma che il peso degli attuali sistemi previdenziali stia diventando insostenibile risulterà chiaramente. «Non c'è da parte nostra nessun accanimento sulle pensioni - tenta di rassicurare Prodi - e se la Confindustria chiede libertà di licenziare, la risposta è no». Stefano Lepri osso elevato di così memorPrimo, il csui Btp ha 133,40 lire. Vmarzo del '95stesso contratquota 90. Cert50%) è in partepiù ancora gioliana. E, ancorprogetto dell'Eza Affari ha trtratti per 5400cedente, ma v

Persone citate: Carlo Azeglio Ciampi, Ciampi, Romano Prodi

Luoghi citati: Colorado, Denver, Europa, Germania, Italia, Russia, Tokyo