Un pupillo della Thatcher per i Tory di Fabio Galvano
Sconfìtto l'ex Cancelliere dello Scacchiere Clarke. Il programma: ripartiamo da zero LONDRA Sconfìtto l'ex Cancelliere dello Scacchiere Clarke. Il programma: ripartiamo da zero Un pupillo della Thatcher per i Tory Hague, 36 anni, antieuropeista, è capo del partito LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Ha vinto l'uomo di Maggie Thatcher. William Hague, 36 anni, è l'erede di John Major, nel cui governo era ministro per il Galles. Da ieri è lui il leader del partito conservatore: il più giovane da oltre due secoli, da quando Pitt il Giovane divenne leader dei Tories, nel 1783, all'età di 24 anni. Hague ha sconfitto con un margine superiore alle previsioni l'ex Cancelliere dello Scacchiere Kenneth Clarke, che nelle prime due votazioni era stato la prima scelta (ma non con una sufficiente maggioranza) del partito strapazzato alle elezioni del 1° maggio. Ha vinto, nel voto segreto dei deputati conservatori, per 92 voti a 70 (uno astenuto e uno nullo). Ma soprattutto ha vinto, con lui, l'anima moderatamente ma fermamente antieuropeista del partito; il rifiuto, nella sua forma attuale e nelle attuali condizioni, della moneta unica. «Non solo guiderò il partito ma sanerò le divisioni interne», ha detto Hague subito dopo l'annuncio della sua vittoria, davanti alle telecamere in attesa a Westminster. Ha promesso che offrirà «una mano amica e cooperativa a tutti», riconoscendo che solo attraverso l'unità del partito si potrà affrontare il difficile cammino per il ritorno al potere. «Offrirò a Kenneth Clarke una posizione di rilievo nel nostro governoombra», ha aggiunto. Era raggiante, come può esserlo un giovane che tocca un traguardo insperato, dopo essere stato per anni l'enfant prodige del partito. Ma pochi minuti dopo ha avuto la prima doccia fredda: quando Clarke, il grande sconfitto, ha respinto quell'offerta, non ritenendo di poter fare parte di una compagine contraria per principio alla moneta unica. E' stato per lui il primo assaggio di quanto sia difficile compattare un partito disunito, che forse ha sconfitto Clarke l'europeista proprio per la sua «alleanza profana» nel voto decisivo con l'esponente di punta della destra euroscettica, John Redwood. Una «strana coppia» che ha lasciato perplessi molti, a cominciare da Margaret Thatcher. «Clarke e Redwood hanno formato un'incredibile alleanza di contrari che può solo nuocere», aveva detto alla vigilia la «Lady di ferro». E aveva deciso, dopo un lungo silenzio, di scendere al fianco del giovane pretendente: «Votate per Hague. Conoscete il nome? L'avete be¬ ne in mente?». Il bacio della morte, come suggerivano alcune vignette sui giornali inglesi? Evidentemente no: la signora, fra i Tories, ha ancora un peso. Dopo tutto era stato sotto la sua ala che il giovane Hague, appena sedicenne, aveva spiccato il volo prendendo la parola in un applaudito discorso al congresso conservatore del 1977. Si apre, per i Tories, una nuova era. Hague ha otto anni meno di Blair e ne avrà 41 quando - fra cinque anni - dovrà guidare il suo partito alle elezioni della riscossa. «Non ci saranno risentimenti nei confronti di nessuno, ripartiremo da zero», ha promesso nel discorso d'investitura. Considerato «precoce, grande lavoratore e vincitore d'istinto» dai suoi colleghi, Hague era diventato deputato nel 1989, a 27 anni. Figlio (con tre sorelle) di un benestante industriale dello Yorkshire, laureato a Oxford e con un master a Parigi, prima di entrare ai Comuni aveva avuto una fulminea carriera come consulente manageriale. E' fidanzato con Ffion Jenkins, detta «Jolly», la giovane gallese che era sua assistente in Parlamento: si parla di imminenti fiori d'arancio. Ma altre sono ora le sue priorità. Già si parla di Michael Howard e Peter Lilley, gli avversari che dopo il primo voto dej 10 giugno avevano riversato su di lui i loro voti, come dei futuri responsabili degli Esteri e dell'Economia. Ma le sorprese non mancheranno; perché i Tories, scegliendo il più giovane dei pretendenti, hanno anche votato per una svolta generazionale. Il «grigiore» del partito e dei suoi quadri, non fosse che per l'anagrafe, scomparirà. Fabio Galvano William Hague 36 anni succederà a John Major alla guida del partito conservatore E' l'ultima vittoria di Margaret Thatcher
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