Rischio elezioni Israele nuove dimissioni nel governo

Rischio elezioni Rischio elezioni Israele, nuove nel governo TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Il premier Benyamin Netanyahu è ormai in stato d'assedio nel suo stesso governo: dopo le dimissioni del ministro delle Finanze Dan Meridor (Likud), anche il ministro della Giustizia Zahi Hanegby (Likud) minaccia adesso di abbandonare l'esecutivo. Un partito della coalizione «Israel be-Alya», 7 deputati dice di essere già «con un piede fuori dal governo». Un altro «La terza via», 4 deputati - studia la possibilità di aderire alla richiesta di scioglimento anticipato della Knesset che martedì sarà avanzata da un partito di sinistra e che gode del sostegno dell'opposizione dell'estrema destra. Ciononostante, gli osservatori politici scommettono che Bibi uscirà ancora una volta indenne dalla nuova crisi, maturata più per rivalità personali che non per insanabili divergenze ideologiche. Per chi si faceva illusioni - ad esempio il leader laborista Ehud Barak ieri il dimissionario Meridor ha confermato che resterà «fedele membro del Likud» e ha smentito un qualsiasi interesse a costituire una nuova formazione politica di centro. Anche l'altro ministro tentennante, Hanegby, ha spiegato che dopo essere stato titolare della Sanità per due mesi e della Giustizia per dieci mesi non accetterà adesso di rimpiazzare Ariel Sharon al ministero delle Infrastrutture nazionali. «Non sono mica una banderuola», ha esclamato Hanegby. Nei giorni scorsi aveva melodrammaticamente aggiunto che avrebbe abbandonato la poltrona di ministro della Giustizia «solo disteso su una barella...». Ieri, Netanyahu ha detto ai membri della direzione politica del Likud riuniti nella sede del partito, la «Fortezza Zeev» di Tel Aviv, che la sua coalizione è salda e non corre il rischio di essere sconfitta martedì alla Knesset perché dispone tuttora di una maggioranza di 66 deputati sU 120. Alla fronda nel Likud guidata da Meridor e da Benyamin Begin, Netanyahu replica adesso stringendo un'alleanza tattica con Ariel Sharon, promuovendo il ministro Moshe.Katzav e facendo forse entrare nell'esecutivo due deputati del Likud, Silvan Shalom e Michael Eitan. «L'epoca delle correnti rivali è finita nel nostro partito», ha detto Netanyahu fra applausi scroscianti. Resta adesso l'imbarazzo per le dichiarazioni di Meridor che «mai e poi mai tornerebbe a votare Netanyahu» - e dell'ex premier Yitzhak Shamir, secondo il quale nel Likud già si sta cercando il successore del premier. Dichiarazioni sgradevoli per Netanyahu: «Ma di solo imbarazzo - ha osservato un suo collaboratore - nessun governo è mai caduto». Aldo Baqués

Luoghi citati: Benyamin, Israele, Tel Aviv