«In quell'agenda solo appunti». Il fratello di Ferraro: scrivere, la sua passione

«In quell'agenda solo appunti» «In quell'agenda solo appunti» Il fratello diFerraro: scrìvere, la sua passione ROMA. «Mio fratello? Mio fratello è un eclettico, uno che ha un sacco di interessi. Un creativo. Se penso che adesso se ne sta chiuso là dentro, innocente...». Parla a scatti, Giorgio Ferrara, fratello di Salvatore, «perché non dormo da cinque notti, più che agitato sono stanco. Ma non mollo, sto facendo di tutto per aiutarlo». E mentre parla guarda tutti i telegiornali, per capire qualcosa di questa «storia antipatica». Dicono che Salvatore sia un appassionato di libri gialli... «... ma dicono tante cose... Lui è uno appassionato di tutto. Di libri gialli, anche. Di tutti i libri. A casa, qui a Roma, ne ha un sacco. Seicento, credo. Ma non sono tutti gialli. E se fosse davvero un "esperto" di questo genere di cose, non avrebbe lasciato nessuna traccia in casa, no?. A meno di essere il più stupido uomo della terra». E cos'altro gli piace fare? «Giocare a calcetto, in porta. E suonare la chitarra. La musica gli piace molto, la classica, Mahler... e poi la leggera, soprattutto i gruppi storici inglesi. Beatles, Rolling Stones, Genesis, Pink Floyd». E poi gli piace scrivere. Durante l'ultima perquisizione gli hanno sequestrato un'agenda, e lì ci sarebbe la descrizione del delitto... «Guardi, lui le agende le usava per scriverci sopra di tutto. Come block notes, più che come diario. Appunti, idee, quello che più lo colpiva. In casa lo sapevamo tutti, di questa abitudine. Lui segnava, pensando poi di utilizzare tutto per un racconto». Come questo «Feder dj e il magico suono della vita», e «Ionia». «Sì, ma scriveva per diletto, erano racconti per ragazzi, mica gialli». E pensava di pubblicarli, gli sarebbe piaciuto farlo? «Ma no, solo che gli piaceva scrivere. Frequentava l'Associazione giovani sceneggiatori di Leo Benvenuti, da un paio d'anni circa. E aveva anche fatto una scuola di pubblicità». Un genio, insomma. Che lavora all'università, studia per far carriera, e intanto riesce a fare migliaia di altre cose. Non un secchione, ma uno che sa godersi la vita. E' così? «Salvatore è uno soddisfatto della sua vita. E che non aveva alcuna intenzione di rovinarsi la felicità, perché aveva tutte le felicità immaginabili. E nemmeno voleva rovinare la vita agli altri uccidendo una persona». E adesso si trova in questo guaio... «Sì. Un brutto guaio». Cosa ha pensato il giorno dell'arresto? «Che stavano sbagliando tutto. Oggi invece mi rendo conto che c'è dentro. Loro hanno lavorato molto in questa direzione, cioè mio fratello e Scattone. Quindi difficilmente faranno marcia indietro, credo». Lei è laureato in Giurisprudenza, come suo fratello. E vi ritrovate in un'inchiesta dalla parte degli accusati. Che effetto le fa? «Un effetto strano. Io cerco di dare una mano come posso, sto setacciando tutti i suoi amici, ogni tanto qualcuno si fa sentire per dirmi qualcosa, ad esempio oggi uno mi ha detto che la mattina del delitto si erano sen¬ titi per telefono». E come sta andando? «Mah... Noi non abbiamo gli stessi mezzi della procura, quindi...». Ci vuole un detective? «Lo deciderà il nostro difensore, l'avvocato Cartolano». Cosa pensa dell'inchiesta? «Che hanno sbagliato il punto di partenza, e di conseguenza tutto il resto». Quando vedrà Salvatore? «Non lo so, forse la settimana prossima. Vede, lui è il più buono del mondo, e adesso sta in carcere... Lui è anche più buono di me, capisce?». Se potesse parlargli, cosa gli direbbe? «Che sto facendo tutto il possibile, che stiamo facendo, tutti, ogni sforzo possibile. Cerchiamo di far capire la verità, ma è così difficile. Vorrei dirgli che gli voglio bene. E vorrei dirlo anche a Scattone. Voglio bene pure a lui, adesso». Brunella Giovara «Seguiva corsi per sceneggiatori, voleva scrivere un racconto» Salvatore Ferrare accusato dell'omicidio di Marta Russo

Persone citate: Brunella Giovara, Feder, Giorgio Ferrara, Leo Benvenuti, Mahler, Marta Russo, Scattone

Luoghi citati: Roma