Fisichella pagato per programmare il mondiale di Cristiano Chiavegato

Fisichella, pagato per programmare il mondiale Dopo il 3° posto in Canada, nel futuro del giovane romano c'è una Benetton, forse già dal prossimo anno Fisichella, pagato per programmare il mondiale E' il suo vanto: non essere un pilota-sponsor ma, da sempre, un vero professionista PERSONAGGIO FI: UN ASSO DI CASA NOSTRA A l'aria di un ragazzino, anzi di un liceale, e sicu_ ramente dimostra meno dei suoi 24 anni. Giancarlo Fisichella però dei libri non vuole proprio saperne. Gli piacciono il cinema e la musica, quando legge qualcosa al massimo si tratta di una rivista d'automobilismo. Da bambino a volte riusciva a mettere in moto una vettura parcheggiata nel cortile di casa e sovente era in braccio a papà che guidava, per imparare. A tredici anni correva già in kart e di lì a poco si trovò a girare il mondo, conquistando due titoli di vicecampione mondiale e europeo. Poi arrivò la Formula 3, con il titolo italiano nel 1994 e le vittorie nelle due gare più importanti, a Montecarlo e Macao, le corse che lanciano i campioni. Una stagione nell'Itc con l'Alfa Romeo, otto prove in Formula 1 sulla Minardi, infine iì terzo posto domenica nel Gran Premio del Canada con la velocissima Jordan. «E' stato il primo obiettivo centrato dell'anno e adesso spero di ottenerne degli altri - dice il pilota romano che tutti chiamano Fisico, anche se pesa soltanto 64 chilogrammi per 172 centimetri di altezza -. Io non sono uno che sogna, amo programmare. E nei miei piani c'è anche il titolo mondiale». Dunque, dopo un lungo perio¬ do di •carestia, l'automobilismo italiano ha ritrovato un grande talento. Non per nulla Flavio Briatore, uno che vede lontano, ha bloccato Giancarlo sino al 2002. Per adesso lo ha prestato alla Jordan sino al '98, anche se non è escluso che lo porti alla Benetton già dal prossimo anno. Fisichella è certamente uno dei «pezzi» pregiati del mercato piloti. Ha addosso gli occhi di molte scuderie, compresa la Ferrari. «Io vado per la mia strada dice lui - e sono già contento così. Se mi vogliono, mi cercheranno». Uno dei vanti di Fisichella è quello di non essere mai stato un pilota con la valigia piena di dol¬ lari, con imo sponsor pronto a versare soldi per lui. «Sono sempre stato pagato» afferma con un certo orgoglio. La sua famiglia non è ricca: papà Roberto, catanese di nascita, dirige un'officina-carrozzeria nella quale lavorano anche i fratelli del pilota, Pierangelo di 34 anni e Pina di 32. Mamma Anna è casalinga e grande tifosa, ma ha paura quando vede correre il figlio. Per correre con la Jordan, Fisichella si è stabilito a Oxford, vicino alla sede del team. Con sé ha portato pasta, olio, pomodori e prosciutto. E studia inglese, ovviamente. Ogni tanto va a trovarlo la fidanzata, Luna Castellani, ex ballerina e attrice, 24 anni lei pure. Aveva lavorato anche in «Non è la Rai», ma ora si è un po' fermata e sta a casa. «Sono un tipo abbastanza fortunato - racconta Giancarlo -. Riuscii ad avere la mia prima monoposto di F3 perché quello che l'aveva pagata si era stancato di correre. A 22 anni venni anche nominato collaudatore della Ferrari, ma alla fine feci soltanto un test a Fiorano, con altri tre piloti. Fu comunque un'esperienza indimenticabile. Adesso però guardo avanti: cerco di non crearmi problemi, di allenarmi e di prepararmi bene». Non ha la vita facile, Fisico, nella Jordan. O almeno non l'ha avuta all[inizio della sua espe¬ rienza col team inglese. In squadra con lui c'è un tipo che si chiama Ralf Schumacher, il fratello di Michael. In Argentina, terza gara della stagione, il tedesco lo buttò fuori pista deliberatemente mentre entrambi lottavano per il terzo posto. E Ralf così andò sul podio. «Non mi piace Ralf - confessa candido Giancarlo - è presuntuoso. Ci hanno fatto fare la pace e va bene così, almeno per la squadra. Ma quando gli parlo mi risponde soltanto sì o no». E allora il romano ha iniziato l'opera di demolizione di Schumi2. Cerca di minarlo nel morale, battendolo in qualificazione e in gara, mettendolo sotto pressione. E ci sta riuscendo. «Ma non m'importa granché di Schumacher - dice -. Io penso a me stesso. Sono felice per il risultato di domenica in Canada e spero che sia stato soltanto il primo passo». Vista la determinazione, gli si può credere. Cristiano Chiavegato Fisichella, 24enne romano, debuttò a 13 anni nei kart

Luoghi citati: Argentina, Canada, Macao, Montecarlo, Oxford