Dalla gavetta all'impero tessile di Ugo Bertone

IMPRENDITORE gavetta 7/ suo gruppo dà lavoro a 210persone IMPRENDITORE E." BRESCIA DAL NOSTRO INVIATO L'emozione è enorme, la rabbia pure. Anche se, per ora, cova sotto le ceneri. Ma Giuseppe Soffiantini di Manerbio, 62 anni, è un frutto tipico di questa terra, dove l'imprenditore non è vissuto con invidia, soprattutto se viene dalla gavetta. E Soffiantini, diploma di scuola tecnica, primo impiego come commesso alla Lenerie Marzotto di Manerbio, di gavetta (e di strada) ne ha fatta tanta. Anche il nuovo presidente dell'Associazione industriale bresciana, Ugo Gussalli Beretta, trattiene la rabbia. Soffiantini, membro del direttivo dell'associazione, è uno dei tre saggi che, pochi giorni fa, l'ha proposto ai soci come presidente di una delle roccaforti più potenti della Confindustria. «Aspettiamo che si faccia piena luce - si limita a dire - ma per ora devo limitarmi a rilevare quanto fossero fondate le nostre preoccupazioni per il diffondersi nella nostra provincia, delle attività di organizzazioni criminali». In altre parole, meglio sospendere il giudizio. Ma se le indagini confermassero che la malavita organizzata, italiana o no, è tornata in azione a Brescia, gli in- dustriali si faranno sentire. E con loro i politici. Lega in testa. Ma, al di là di questi calcoli, ieri sera si respirava solo rabbia e pietà per questo imprenditore «made in Brescia» che più bresciano, per laboriosità e impegno, non si può. La politica? Una simpatia, timida, per Mino Martinazzoli e i suoi. Più convinto l'impegno sociale, da cattolico convinto, sempre in prima fila nelle iniziative del parroco di Manerbio, socio della fondazione «Centesimus Annus Pro Pontefice», finanziatore del giardino (5 mila metri quadri) per la casa di riposo di Manerbio. E ancora, finanziatore di restauri di dipinti e pale votive (l'arte, altro suo grande pallino) nelle chiese del Bresciano. Non manca nemmeno un finanziamento per alcune scuole di cani guida per ciechi. Eppoi c'è lo sport, la formazione lavoro, tante altre iniziative. E come può non far rabbia la violenza a un uomo così? Giuseppe Soffiantini da Manerbio, tre figli maschi (due, Carlo e Giordano, già in azienda, il terzo, Paolo, a un passo dalla laurea in Economia) è uno che, passo dopo passo, ha messo assieme il principale gruppo tessile-abbigliamento di una provincia che, a dire il vero, in questo settore non brilla. Ma il gruppo Soffiantini non è poca cosa: un giro d'affari complessivo di 90 miliardi, 210 dipendenti e un indotto che occupa almeno 500 persone. L'occupazione, altro suo fiore all'occhiello. Quando la congiuntura si è messa al peggio, qualche tempo fa, ha tenuto duro, senza licenziare nessuno. Certo, qualcuno se n'è andato, ma Soffiantini l'ha aiutato a mettersi in proprio. Forse, mormora la gente di qui, i balordi vengono da fuori. Magari dalla Sardegna che Soffiantini conosce bene. C'è stato anche pochi giorni fa, per lavoro. Lì, infatti, in una delle zone più depresse della provincia di Nuoro, l'imprenditore bresciano ha promosso una cooperativa lavoro, la Confezioni Corallo, che lavoro, la Confezioni Corallo, che dà lavoro a 55 persone che hanno imparato il mestiere dal personale tecnico della Finam, una società del suo gruppo. Ma perché, c'è da chiedersi, l'anonima avrebbe dovuto affrontare i rischi di operare in trasferta invece che rapire Soffiantini in Sardegna? Eppoi, anche nell'isola Soffiantini è ben voluto: ha costruito un indotto solido, anche grazie al suo amico Alghisi che fornisce i tessuti. Meglio, sulla base di supposizioni, non soffiar sul fuoco della polemica antimeridionali, sempre in agguato in questa terra così sensibile al richiamo delia Le- Ma la rabbia cova, in questa terra ricca e frustrata. Hanno colpito un uomo che si dà da fare per Brescia, impegnato, come presidente, nella costruzione della nuova Fiera. Gli hobbies? Niente di pericoloso o rampante: il giardinaggio. E la cosa di cui va più fiero, forse, è il parco di palazzo Ghirardi, gioiello di Manerbio. Eppoi la lettura, gli studi storici che lui ha promosso e sostenuto, di tasca propria. Eh sì, qui fa davvero rabbia a tutti a saperlo nelle mani dei banditi. Ugo Bertone I n i i , . . Rabbia e emozione in città «Ha sempre fatto del bene» 4^,1. . j . . a. . Gli industriali: temiamo la criminalità organizzata